Mario Sconcerti parte dall'amarezza per l'eliminazione dai Mondiali per sviluppare un discorso su quella che sarà l'Italia del futuro. Un futuro che vede il sistema calcio italiano costretto, a suo dire, a cambiare decisamente rotta: "Questo è il risultato di un movimento. Non un fallimento di una spedizione singola, ma l'annuncio che un tipo di calcio in Italia sta finendo. Limitare la discussione al Sudafrica, alla partita con la Slovacchia, sarebbe davvero come guardare il dito al posto della luna. Il problema è cosa stiamo diventando".

E sempre per il futuro, Sconcerti indica la via d'uscita da questa situazione difficile, individuandola nella "multi-etnicità", sulla spinta di quanto propone la Germania di Loew: "Non è un caso che la Germania abbia la metà dei propri giocatori con doppio passaporto. Perchè è sfinita dalla difficoltà di trovare giovani tedeschi di qualità fra troppi pochi esempi. Fra quattro anni, fra otto, avremo decine e decine di ragazzi neri e latino-americani che saranno italiani, i Balotelli della situazione. L'Italia dei vecchi campioni del mondo non potrà esserci più. Non basterà. Non sarebbe più giusta. O apriremo le porte a un'idea di Paese diverso, o saremo sempre più in difficoltà". Nella 'generazione-Balotelli', quella composta da gente come Santacroce, Ogbonna, Okaka, El Shaarawy e così via, Sconcerti ripone le speranze di rinascita del calcio nostrano.

Sezione: Speciale Mondiali / Data: Ven 25 giugno 2010 alle 16:31 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Christian Liotta
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