Divenuta celeberrima dopo l'urlo di Lele Adani al gol di Matias Vecino nel finale della sfida di Champions League 2018 tra Inter e Tottenham, la garra charrua, l'espressione che identifica storicamente i calciatori dell'Uruguay, viene in qualche modo sconfessata da colui che del calcio uruguayano è il principale ambasciatore, vale a dire il ct della Celeste Oscar Washington Tabarez. Che in un'intervista rilasciata a El Pais, definisce l'uso del termine un'esagerazione: "Mi sembra che sia un termine che può portare a una certa confusione. Un giocatore ha l'obbligo di lasciare tutto in campo. Ma forse noi, essendo un piccolo paese in un territorio poco popolato, tante volte dobbiamo affrontare squadre con più popolazione e con più possibilità. Non dimentichiamo che siamo nel continente dell'Argentina e del Brasile. Eppure a volte li abbiamo sorpresi. Quell'espressione era associata alla ribellione, alla lotta anche se il rivale si considera potenzialmente superiore, al non dare mai nulla per scontato. Ci sono persone che hanno esagerato e sembra che abbiamo un dono rispetto ai giocatori di altri paesi. In tutto il mondo ci sono giocatori con la garra charrua", spiega il Maestro

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Sezione: News / Data: Lun 14 giugno 2021 alle 03:30
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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