Nell'intervista a Tuttosport, Stramaccioni svela anche i retroscena del suo approdo in prima squadra: "Il presidente era stato incuriosito dalla Primavera - spiega il tecnico nerazzurro -. Anche perché da un po' si parlava di me: basti pensare che l'anno prima, nella trattativa per Burdisso alla Roma, l'Inter chiese otto milioni più Stramaccioni, una cosa che mi sembrava da fantacalcio. Poi l'anno dopo sono davvero arrivato. E Moratti, oltre a essere incuriosito dai sette gol presi a Londra contro il Tottenham, da novembre in poi ha iniziato a chiamarmi. La prima volta dopo la partita con lo Sporting Lisbona: subito ho pensato ad uno scherzo. Invece era davvero lui. Nelle ultime partite mi si è messo dietro alla panchina. Il mio secondo mi ha detto è dietro la panchina, non la vuole vedere la partita, ma sentire quello che dici tu. E poi quando Moratti aveva quasi deciso di promuovermi in prima squadra, il lunedì dopo la vittoria alla Next Generation, mi chiama Ausilio, con il quale ho un grandissimo rapporto. Anzi, di più: se sono all'Inter è merito suo. Ma quella mattina mi disse: guarda che se il presidente fa questa cazzata, mi raccomando digli di no. Lui, che mi vuole bene, pensava che in quello spogliatoio non avrei retto una settimana, che mi avrebbero... ammazzato. Gli ho detto se Massimo Moratti mi dice di prendere la prima squadra, ma come faccio a dirgli di no? Se non mi sento pronto non glielo dico, come faccio? Posso solo dirgli che ce la metterò tutta. Poi è chiaro che se al colloquio avessi capito che Moratti stava pensando moh ndo vado con questo allora mi sarei tirato indietro. Ma non è andata così", spiega Stramaccioni in versione 'narratore'.

Sezione: News / Data: Mer 17 ottobre 2012 alle 10:51
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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