Ospite negli studi di Rai2, il c.t. della Nazionale Roberto Mancini si racconta a tutto tondo partendo dall'infanzia: "Mio papà era amante del calcio, vedendomi giocare aveva capito che avevo delle qualità. Poi sono arrivato ad alti livelli con sacrifici e fortuna. Quando ero giovane ero timido, poi crescendo ho capito meglio le cose della vita. Sono andato via di casa a neanche 14 anni per andare a Bologna. Non sono state tante le squadre in cui ho giocato e allenato, le porto tutte nel cuore per motivi diversi. Nella mia Serie A c'erano più italiani, ora ce ne sono pochi. Prima c'erano meno stranieri, ma erano bravi. Gli anni 80'/90' son stati i più belli del calcio italiano, c'era grande sentimento e grandi campioni" precisa il Mancio.

DA GIOCATORE AD ALLENATORE - "All'inizio hai ancora il calciatore dentro di te e non è semplice. Pretendi cose che non puoi pretendere, non sei tu che vai in campo. Cosa avrei detto da allenatore al Mancini calciatore? Eh, se l'avessi preso da giovane... (sorride, ndr)".

DERBY E CONTE - "L'Inter in questo momento è più in forma del Milan, ma siamo alla quarta giornata e ce ne vogliono almeno dieci per fa assestare le squadre. L'Inter è partita forte, ma il campionato è lungo. Il rapporto con Conte? Non ci siamo incontrati tante volte: due in Galatasaray-Juve di Champions, ma non ricordo altre volte sinceramente". Dallo studio suggeriscono poi una similitudine con il tecnico nerazzurro: la costruzione di una nuova Inter vincente e il nuovo entusiasmo portato alla Nazionale: "Sì, in questo senso sì - conferma il c.t. azzurro -. Ho preso la Nazionale in un periodo difficile: il morale era basso, ma siamo riusciti a trovare giovani forti".

IL RAPPORTO C.T.- CLUB - "I giovani dovrebbero giocare, ma ognuno fa ovviamente il proprio interesse. In questo momento è un po' più difficile, ma per ora ne abbiamo trovato e speriamo di trovarne altri. Immobile? È stato sfortunato, il gol in Finlandia lo può aiutare. L'entusiasmo dei tifosi italiani si è risvegliato, speriamo di vedere sempre il pienone agli stadi: ricordiamo che l'esordio all'Europeo sarà a Roma". 

BALOTELLI - "L'ho bastonato poche volte (ride, ndr). È nel pieno della sua forma, un bravo ragazzo, spero possa tornare in Nazionale. La voglia di tornare è importante per tutti, le liste son sempre aperte fino a giugno. I giocatori sanno quello che devono fare".

VIDEO - IL DERBY E' NERAZZURRO, TRAMONTANA IN VISIBILIO

Sezione: News / Data: Dom 22 settembre 2019 alle 12:52
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print