Dopo le interviste mediatiche, Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, arriva nella sala conferenze di San Siro per la rituale conferenza post-partita. Così si esprime il mister biancoceleste nelle parole raccolte dall'inviato di FcInterNews.it: 

Cosa è accaduto nell'ultimo quarto d'ora? Qualche recriminazione verso Guida?
"Le recriminazioni dobbiamo farle con noi stessi. Siamo stati dignitosi per 65 minuti, temevo l'inizio della ripresa ma è stato sereno e abbiamo avuto due occasioni. Ma quando è cambiato il vento abbiamo dato la sensazione dell'arrendevolezza, dell'aspettare di prendere il gol. Bisogna pensare anche che il 2-1 sia la migliore sconfitta possibile per gli scontri diretti e invece regaliamo il 3-1. Non sono soddisfatto, però quel tratto di partita non mi è piaciuto affatto",

Come sta la Lazio mentalmente? Questa settimana tornano le tre partite che la Lazio ha sofferto spesso, come si gestiscono in un momento così delicato?
"Dobbiamo pensarci noi, non c'è da gestire. Se ci avessero detto che a sei turni dalla fine avremmo avuto questa classifica saremmo stati felici. Oggi l'approccio non è stato negativo, è mancato un po' di palleggio qualitatitvo in fase offensiva ma non è stato un approccio disarmante".

Dopo questa partita tende a escludere che qualcuno pensi di aver raggiunto il traguardo?
"Viviamo in un ambiente difficile, coi media romani che estremizzano in un senso o nell'altro. Siamo noi che non dobbiamo cadere in queste storie. Non era facile prima non è impossibile ora, cerchiamo di fare un bel finale di stagione. Se si va in Champions però si fa un miracolo, considerando i cambi delle due squadre".

Inzaghi inserisce Lautaro e Gosens che cambiano la partita.
"Le partite si vincono con tanti dettagli, partite come queste dimostrano che c'è ancora un gap da colmare".

Cataldi come sta?
"Ha preso un colpo al polpaccio, dobbimo valutare".

La Lazio ha sofferto la stazza superiore dell'Inter? Ha rivisto la brillantezza?
"Stavamo meglio rispetto al Torino, poi ci sono qualità fisiche dove l'allenamento non conta. Ci sono qualità innate che con l'esercizio non migliori, se non con anni di lavoro senza competizioni in mezzo. Siamo la squadra che corre di più a parttia a certe velocità poi si vedono i picchi e i risultati cambiano".

Su Marusic, Hysaj e Milinkovic-Savic.
"Io parlo più volentieri della prova della Lazio. In difesa a un certo punto siamo stati esposti a troppe letture e quindi è normale che diventa una partita di grande dispendio di energie e di letture. Però gli esterni non mi sono sembati in difficoltà, in mezzo hanno sofferto tutti".

La squadra ora deve ritrovare la giusta concentrazione, può arrivare il ritiro?
"Il ritiro è una cagata pazzesca, come diceva Fantozzi... Poi se vogliano andare è giusto andarci, poi ci siamo ugualmente viste le tre partite in sei giorni. Ma se bastava il ritiro facevo la Champions 15 anni di fila col Perugia".

La settimana senza Coppe sta diventando un handicap per la Lazio per l'assenza dell'adrenalina?
"Non so, dopo l'uscita dalla Conference abbiamo fatto una striscia di risultati positivi impressionanti. Questo è sempre difficile dirlo, in passato avevo una squadra che quando faceva la settimana normale era in difficoltà ed era il Chelsea, abituata a giocare ogni 72 ore. Avendo la settimana normale non era abituata e si scaricava. Ma non dovrebbe un esempio per noi".

FcIN - Secondo lei chi è favorito nel torneo Champions, come l'ha chiamato Marotta?
"Non ne ho idea, perché io cerco di estraniarmi da tutto e non guardare il resto. Fare tabelle è come giocare al Totocalcio, chi sta meglio mentalmente va in Champions".

Sezione: L'avversario / Data: Dom 30 aprile 2023 alle 15:47 / Fonte: Dall'inviato a San Siro
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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