Lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport da parte di Xherdan Shaqiri, attaccante arrivato dal Bayern Monaco a gennaio e diventati subito idolo dei tifosi dell’Inter.

Shaqiri, quanto sa di favola la sua storia? 

“In effetti se penso di essere partito da una piccola città del Kosovo, beh, la mia storia sa di favola davvero; e ancor di più considerando che sono giovane, i cambi di città e tutto quello che ho vinto in questi anni. Ma io, alla fine dei conti, la considero comunque l’inizio di una lunga carriera: ho collezionato trionfi in ogni squadra in cui ho giocato, e la stessa cosa voglio fare qui, all’Inter. Quindi sì, è vero: sa tutto di favola, ma io la vedo ormai come una storia concreta, una verità. Bella, affascinante”. 

Allegro e sempre sorridente: è vero che da piccolo era un po’, come dire, matto? 

“Il più matto della mia famiglia, con la quale ho un rapporto stretto, fantastico, unito e unico. La mia mamma? Alla fine di ogni partita chiamo lei, sennò s’arrabbia: ovviamente la chiamo se non è allo stadio a vedermi… Spesso i miei genitori raccontano di come ero da piccolo: una vera e propria peste. Cosa combinavo? Quando viaggiavamo in aereo mi piaceva dar fastidio a quelli seduti davanti a me: scherzavo e mi abbassavo. E ora, a volte, lo faccio anche coi compagni di squadra. L’allegria? Il cattivo umore non so cosa sia, non lo considero”. 

Il primo contatto con l’Inter? 

“Diciamo che da tempo, ma non so dire quando esattamente, l’Inter era in contatto coi miei agenti, quindi anche con mio fratello (Erdin, ndr .). E’ una storia che nasce da lontano, perché il club mi conosceva, mi risultava che fossi sempre sotto i suoi occhi. Poi, ecco la telefonata”. 

Quella di Mancini. O quelle, plurale? 

“Due telefonate sì. E due belle chiacchierate che ho reputato da subito molto importanti. L’aspetto che mi interessa di più, alla mia età, è quello di giocare a calcio, e ultimamente succedeva poco: Mancini mi ha spiegato che il campo lo avrei visto molto, la filosofia sua e della società, il progetto di gioco e la voglia di riportare l’Inter dentro l’antica e più recente storia gloriosa. E così, sono qui”. 

Vincere ovunque: lei lo ha fatto. All’Inter è sicuro di poterci riuscire? 

“A questo punto della stagione, realisticamente, si può puntare solamente all’Europa League. Facile non è, perché la concorrenza è forte e tanta”. 

Il Wolfsburg pare un leone indomabile. 

“Ma io sono molto contento del fatto che ci siano capitati loro: perché ai forti piace misurarsi coi forti. Contro di loro, quand’ero in Bundesliga, ho fatto buone partite: gol, assist e tante belle cose. Vivono un bel periodo, sono forti, tecnici. Ma ripeto: se elimini il Wolfsburg puoi andare a vincere l’Europa League”. 

Migliaia di parole sono piovute su di lei il giorno del suo arrivo: accoglienza super. Ma è vero che quando arrivò al Bayern la accolsero in tre giornalisti? 

“E’ vero: quando arrivai a Monaco l’accoglienza non fu molto numerosa… I tifosi interisti mi hanno proprio gasato quella sera all’aeroporto: una cosa posso dire loro, con me hanno acquistato un giocatore che dà tutto. E con la squadra vogliamo riportarli dove l’Inter merita di stare: in alto”.

Cosa sarebbe disposto a fare per il gol decisivo nel derby che verrà ad aprile? 

“Non so cosa darei, davvero… Conosco l’emozione di una partita del genere, ne ho sentito parlare e vincere sarebbe una bellissima sensazione. Ma preferisco prendere i 3 punti con un gol segnato dagli altri che segnare e non prenderli”. 

Torniamo al campo, quindi al Napoli: l’Inter, quest’anno, una grande non l’ha ancora battuta. 

“Vincere a Napoli non è affatto facile, squadra bella e importante. Però fare tre punti avrebbe un peso anche psicologico. Anche per l’idea di aver battuto una grande, sì. Bisogna giocare bene e crescere. Le carte per poter vincere ci sono tutte”. 

Ipotesi: se l’Inter dovesse arrivare a -7 sarebbe ancora possibile pensare al terzo posto? 

“Dobbiamo vincerle tutte. E parlare poco”.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 07 marzo 2015 alle 08:16 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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