"Ci hanno “vendicato” e per questo li ringrazio: è stato un grande regalo per i tifosi interisti e anche per noi che non eravamo riusciti a farglielo. E lo volevamo tanto, solo noi sappiamo quanto. Ieri (domenica, ndr) l’Inter non ha vinto lo scudetto che potevamo vincere noi, ma questa qualificazione alla prossima Champions non vale di meno, in un certo senso". Ronaldo, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, si toglie un macigno dallo stomaco e rende merito ai nerazzurri attuali per aver battuto la Lazio e, in un certo senso, affievolito la cocente delusione del 2002. "Sono contento: adesso l’Inter è dove doveva essere", dice Ronie.

Ma lei non ha visto Lazio-Inter. Cosa le hanno raccontato?
"Che nel momento decisivo della partita l’Inter ci ha messo qualcosa in più: le era già successo quest’anno, ma non sempre. Di sicuro quasi mai negli anni passati. Ecco, un amico mi ha detto: “Una partita così negli ultimi anni l’Inter l’avrebbe persa al cento per cento”. Stavolta invece l’ha vinta: fa tutta la differenza del mondo".

Effetto Spalletti?
"Io non so nei dettagli cosa abbia fatto quest’anno all’Inter, ma sono convinto che gli allenatori magari si modificano un po’, ma non cambiano. E Spalletti, già quando giocavo in Italia, era così: un martello con le idee chiare. Ho letto che a Roma ha fatto anche i cambi giusti: ho sempre pensato che un centravanti possa giocare da solo là davanti - l’ho fatto un sacco di volte - ma che poi in certi momenti abbia bisogno di compagnia. Eder all’Olimpico è stato una buonissima compagnia per Icardi".

E Icardi è stato una buonissima compagnia per l’Inter, non solo all’Olimpico.
"Icardi è questo: uno che pensa soprattutto al gol, e fa gol. Lui è il primo a sapere, spero, che si può sempre migliorare. Ma chi discute un centravanti che fa 29 gol, e quelli decisivi sono stati molti di più rispetto a quelli che ha sbagliato, non lo capirò mai. Ventinove gol in Italia sono tanti: fidatevi, ne so qualcosa".

Resterà, Icardi?
"Questo bisogna chiederlo a lui: non credo che l’Inter abbia dubbi. Ma perché avere il dubbio, poi? Per fare una squadra da Champions se possibile devono restare tutti, i più forti. Non dare continuità a questa stagione sarebbe come sprecare tutta questa fatica. E non credo sia l’intenzione dell’Inter".

Anche perché finalmente si potrà fare un mercato diverso.
"A questo penserà Ausilio, e lo farà bene. Ma i soldi della Champions non significano per forza grandi acquisti subito. Prima di comprare, l’Inter deve “rientrare”: mi hanno spiegato che la regola è questa. Però quei soldi entreranno, e serviranno in futuro. E altri arriveranno solo perché si gioca la coppa più importante. E perché l’immagine, il marchio dell’Inter, avranno un’altra importanza. Ma attenzione: la Champions è tanto, ma non è tutto. Vincere lo scudetto è difficile, lottare per lo scudetto non può esserlo: la Juve non può non avere una rivale come l’Inter...".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 22 maggio 2018 alle 10:40 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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