Dopo la vittoria contro l'Udinese in casa nerazzurra è tornato in primo piano il caso Adriano. Lo stesso Mourinho a fine partita ha risposto alle domande sul brasiliano, cercando di addolcire la pillola e chiedendo ai tifosi di non prendersela con lui: "Dal momento in cui è andato in Nazionale non ho più parlato con lui. I tifosi in questo momento non devono arrabbiarsi ma preoccuparsi, capire che è una situazione più difficile per l'uomo che per il giocatore. Non sono preoccupato per il calciatore, quando torna potrà tornare a disposizione. In questo momento gli attaccanti non ci mancano e stanno bene, ma se lui dimostra di star bene può tornare in campo anche subito. Adesso quello che mi preme è l'uomo Adriano, io lo conosco, ho un buon rapporto con lui e sono preoccupato davvero".

Un Mourinho molto psicologo, proprio nel momento più opportuno, considerando i problemi di Adriano. Il brasiliano, destinato a lasciare l'Inter a fine stagione (se non subito, per trasferirsi definitivamente in Brasile), potrebbe realmente andare in una clinica per cercare di guarire dalla sua crisi depressiva, da tempo latente e che saltuariamente faceva capolino guidando il ragazzo in comportamenti inaspettati e poco seri. Festini, alcol e chissà quanti eccessi sono frutto di un disagio personale che lo attanaglia da mesi e che ogni delusione, come per esempio una mancata convocazione, rafforzava sempre di più. Adriano non è in grado di fare il calciatore oggi, deve prima ritrovare l'equilibrio che gli manca. Non può pensare che il calcio sia la sua via di fuga dalla depressione, questa malattia va sconfitta con un supporto professionale, non giocando 90 minuti una partita di cartello. Ha ragione, dunque, Mou quando chiede di non sparare addosso alla Croce Rossa: l'imperatore sta male, il suo comportamento irritante è solo una manifestazione della sua malattia e una persona nelle sue condizioni psicologiche va sostenuta, non criticata solo perché ha un conto in banca milionario.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 06 aprile 2009 alle 13:33
Autore: Fabio Costantino
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