Dalle colonne del Corriere della Sera arrivano altre dichiarazioni di Massimo Moratti, ex patron ed ex presidente dell’Inter: “La mia scelta di prendere il club nerazzurro? È stata un’idea nata dalla passione vissuta con mio padre. Non abbiamo mai gestito l’Inter come un’azienda perché l’Inter è tutta un’altra cosa. E poi noi l’azienda ce l’avevamo e ce l’abbiamo ancora. Per l’Inter c’è l’idea di mettersi al servizio della gente, dei tifosi, dei loro sentimenti. Qui i calcoli non si possono fare. I tanti stranieri? Ho sempre cercato uomini che avessero sentimenti, che condividessero la voglia di giocare con noi, gli argentini, per esempio, uomini con valori che hanno dato tantissimo al nostro gruppo”.

Sul Triplete, ricordo indelebile: “Il triplete rimane nel cuore, diventa un ricordo bellissimo, il più nitido, ma non ho nostalgia della serata di Madrid, che ho vissuto con grande fiducia, semmai la nostalgia è per il tempo che è passato. È stato bello così e bisogna guardare avanti; tutto quello che potevamo dare, l’abbiamo dato; può darsi che ci sia in futuro un terzo Moratti all’Inter, ma io non torno di certo. È stato anche un periodo di sofferenza, perché si capiva che al massimo saremmo potuti arrivare secondi e poi abbiamo capito perché ed è anche per questo che lo scudetto 2006 lo tengo in grande considerazione, anche se mi piacerebbe che quella con la Juve tornasse a essere una rivalità calcistica storica”.

Infine una carezza a Erick Thohir: “È stata la scelta giusta, perché era venuto il momento di affidare la società a chi ha visioni diverse e alla fine i risultati arriveranno. Ora tutto sembra difficile, ma la prospettiva può cambiare in fretta. La società risponderà sempre meglio a quello che i tifosi vogliono, perché la squadra appartiene a loro”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 24 maggio 2015 alle 09:52 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Redazione FcInterNews.it
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