Pawel Karmelita, allenatore che oggi ha 47 anni, è stato il primo tecnico, dopo il padre di Piotr Zielinski, a lavorare col nuovo centrocampista dell’Inter quando si trattava letteralmente di un talento in erba, all’Academia Zagłębie Lubin. Oggi, dopo più di 16 anni trascorsi nel club della Premier League polacca e 6 anni di lavoro negli staff delle prime squadre, è attualmente alla ricerca di nuove sfide. E in esclusiva per FcInterNews decanta le lodi dell’ex Napoli: “Ho visto Piotr per la prima volta nel ritiro della squadra regionale classe 1992. Era di 2 anni più giovane e chiaramente fisicamente più piccolo degli altri ragazzi. Tuttavia, confrontando le sue abilità calcistiche con quelle degli altri, lui si distingueva già chiaramente per tecnica e creatività di gioco molto ricche”.
Cosa ha pensato quando lo ha visto giocare per la prima volta?
“È trascorso moltissimo tempo, ma sicuramente ho provato moltissima ammirazione per le sue altissime capacità tecniche. Anche allora, poteva fare 'tutto' ed essere efficace sia con il piede destro che con quello sinistro. Una persona che lo vide per la prima volta giocare aveva avuto problemi a determinare quale fosse il suo piede preferito. Inoltre, la sua ambizione di vincere 'sempre e tutto' era molto chiaramente visibile”.
Che tipo di ragazzo era/è Piotr fuori dal campo?
“Mi sembra che per molti aspetti fosse simile ai suoi colleghi. Tuttavia, se dovessi descriverlo più nel dettaglio, ricordo che fuori dal campo era un ragazzo tranquillo, positivo e gioioso. Non avevamo problemi, anche se ricordo che il suo carattere e la 'lotta per se stesso' venne rivelato. Fin dall'inizio era chiaro fosse il miglior giocatore della squadra, ma è riuscito a mantenere ottimi rapporti con i suoi compagni. So che mantiene rapporti stretti e amichevoli con alcuni di loro anche oggi”.
Quanto si allenava Zielinski?
“Come ho accennato prima, Piotr era molto ambizioso. E consapevole del suo talento. Lui dava sempre il 100%, ha sempre voluto essere il migliore e vincere sempre. Allo stesso tempo, aveva un effetto molto positivo sui suoi compagni di squadra, che hanno dovuto misurarsi con lui ogni giorno ed inconsciamente migliorato le proprie competenze”.
Ora giocherà nell'Inter. E sarà il primo polacco a vestire la maglia nerazzurra. In Polonia tutti dovrebbero essere orgogliosi di lui.
“Penso sia così. In Polonia non abbiamo molti giocatori che giocano in club così forti. Piotr ha cambiato il club da campione d'Italia…a campione d'Italia, il che dimostra chiaramente che è un giocatore molto apprezzato in Serie A. Allo stesso tempo è diventato un elemento molto importante in Polonia, per la nazionale e i tanti tifosi locali che seguono la carriera di Piotr. Siamo orgogliosi di lui. Allo stesso tempo immagino che il livello che ha raggiunto e le abilità di Piotr siano d'ispirazione per tanti giovani calciatori polacchi che sognano una carriera simile”.
Ha scelto l'Inter dopo 8 anni al Napoli, cosa ne pensa?
“Ho tifato Piotr quando giocava al Napoli e lo sosterrò allo stesso modo all'Inter. Seguo la sua carriera e vedo che in questi momenti ha preso le decisioni giuste. Se ha deciso per questo cambiamento pensando fosse necessario, sicuramente è stata una decisione ben ponderata. Si è divertito moltissimo al Napoli. Dopo tanti anni hanno vinto il campionato italiano. Ho avuto l'opportunità di vedere con i miei occhi che lì è molto rispettato, non solo come giocatore, ma anche come persona. Tengo le dita incrociate per lui. Ora il passaggio all'Inter: sono convinto sia arrivato in un ottimo club e possa crescere ulteriormente”.
Pensa che Piotr possa essere importante nell'Inter come lo è stato nel Napoli?
“Ovviamente. L'Inter conosce sicuramente tutti i punti di forza di Piotr e ha preso una decisione ponderata su di lui. Sicuramente hanno un'idea per Piotr e lui ha le qualità per essere un giocatore importante la nuova squadra”.
A inizio stagione Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan saranno le prime scelte di Inzaghi. Potrebbe essere un problema non essere teoricamente subito nell'undici titolare?
“Quando ho saputo del trasferimento di Piotr all'Inter ho iniziato a guardarli più spesso e ad analizzare il gioco dei nerazzurri. Sono rimasto colpito dalla qualità e dalla forza di questa squadra. L’Inter è una squadra molto forte che vuole essere ancora più forte e deve essere pronta a giocare ancora di più (ad esempio in Champions, ndr). Piotr è un giocatore che dovrebbe dare ancora più qualità all'Inter. Si è trasferito in una squadra che gioca in un modo diverso rispetto al Napoli, ma non è il sistema che conta davvero, bensì le competenze. Giocatori come Piotr possono farlo adattandosi a qualsiasi formazione. Aspetto con ansia l'inizio della Serie A”.
È ancora in contatto con lui?
“Sì, ma faccio attenzione per non interferire ulteriormente in questioni importanti. A volte, su richiesta di altre persone, chiedo a Piotr di partecipare ad eventi di beneficenza e immagino che in Italia i tifosi sappiano quanto sia bravo. Non ha mai rifiutato e ha sempre voluto aiutare chi ne avesse bisogno”.
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