Nelle ultime ore ha preso sempre più corpo l'ipotesi che l'Inter voglia puntare con insistenza sul giovane belga Eden Hazard, talento del Lille e della nazionale del suo Paese. Classe 1991, Hazard è esploso nel campionato francese, collezionando nell'ultima stagione una trentina di presenze e 4 reti. Trequartista di talento, all'occorrenza seconda punta, fisicamente ricorda molto Antonio Cassano (171 centimetri per 65 kg) e su di lui si stanno muovendo da tempo i principali club d'Europa. L'Inter lo sta facendo osservare da Piero Ausilio, il di­rettore sportivo del settore gio­vanile, con il supporto prezioso del talent scout Gigi Casiraghi. L'eventuale arrivo di Hazard precluderebbe, ovviamente, quello di Deco, sul quale sussiste più di un problema per quanto riguarda la trattativa con il Chelsea. Il portoghese arriverebbe solo se i Blues lo liberassero in prestito, altrimenti meglio investire denaro su un giovane di belle speranze. Che, se non sarà Hazard, potrebbe essere Alessandro Diamanti, ormai 26enne ma nel pieno della maturazione.

La domanda che emerge a questo punto è: davvero è necessario investire su Eden Hazard, per quale sarà necessario scucire una cifra importante, quando nel 2010 a Milano sbarcherà Philippe Coutinho, molto simile fisicamente allo stesso belga e dal talento indiscutibile? Entrambi giocano in quel ruolo, entrambi sono praticamente dei bambini, ma francamente, per quanto Hazard sia fenomenale, non avrebbe senso togliere spazio al brasiliano, sul quale non si fa che spendere splendide parole e che i ifosi aspettano con trepidazione e grande curiosità. Il ruolo di trequartista può essere affidato a un solo giocatore e mettere due giovanissimi in competizione potrebbe creare scompensi negli equilibri della squadra. Il talento non è mai abbastanza, è vero, ma una volta che si sceglie di lanciare un giocatore è giusto dargli fiducia.

In quest'ottica, più che Hazard a questo punto ha più senso portare a Milano Deco, che farebbe in tempo a insegnare qualche trucco a Coutinho, preparandogli il terreno per il momento in cui il brasiliano del Vasco da Gama farà il grande salto. Un po' come il Milan ha fatto con Pato, insomma. Diverso è il discorso nel caso si volesse puntare su Diamanti piuttosto che su Hazard. Il livornese accetterebbe infatti di partire dalla panchina senza problemi, è italiano, è ancora abbastanza giovane e può anche giocare da attaccante esterno, qualità che a Mourinho non dispiacerebbe affatto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 02 luglio 2009 alle 11:30
Autore: Fabio Costantino
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