Il gap oceanico di 18 punti sulle più dirette inseguitrici a 14 giornate dal traguardo del campionato non basta a mettere al sicuro lo scudetto del Napoli. Lo ha ribadito Luciano Spalletti, nella conferenza stampa della viglia di Napoli-Lazio ha lanciato prima un appello ai tifosi azzurri e poi una frecciata a chi dà già per scontata la vittoria del campionato: "E' fondamentale che i tifosi non vadano ad aspettarci all'arrivo, ma che scendano in campo con noi ad ogni partita. Non date retta a chi vuole farci togliere le mani dal volante, farcele alzare in segno di vittoria quando abbiamo tante curve da affrontare! Il vantaggio in classifica non lo consideriamo, noi dobbiamo valutare le partite ed essere gli stessi, quello che fa la differenza, giocarle allo stesso modo, anche in 10 ad Empoli dando il rispetto all'avversario. Può succedere di tutto, basta un dettaglio per invertire tutto, funziona così. In questo campionato sono successe delle cose se si sta attenti, devi essere bravo a metterle davanti ai giocatori per avere un modo di ragionare equilibrato".

Sarri parlò di uno scudetto perso in albergo per Inter-Juve il giorno prima. Gli scudetti si perdono in albergo?
"Bisognerebbe chiederlo a lui, anche se quel risultato lì ha influito sulla corsa, secondo lui molto... Io prendo sempre me come obiettivo alle cose che non vanno, non gli altri, la stavamo vincendo quella partita. Ho fatto sostituzioni che hanno determinato quella roba lì, ma io le rifarei perché eravamo molto sofferenti in quel momento in 10 uomini (Icardi per Santon, ndr), ma io non sono responsabile di quello che ha fatto il Napoli, mi date troppo responsabilità. Errore Orsato? Non ne parlo, io scelgo sempre me come responsabile di ciò che non è andato.  Sbagliammo dei gol, potevamo avere un atteggiamento diverso, il responsabile ero io e si poteva fare quello che ha fatto il Napoli ad Empoli, anche di fronte c'era la Juve, la più forte".

C'è un pizzico di rivincita, ora lei è celebrato come maestro di calcio, anche dai tifosi interisti.
"Io non alleno per rivincite verso nessuno, io penso a far bene il mio lavoro, non devo fare altro. Sono i risultati del calcio giocato che fanno la differenza.  Ma non c'è rivincita, io ho sempre dato il massimo, anche quando ho litigato l'ho fatto per il bene della società e della squadra, difendendo il lavoro".

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Sezione: Focus / Data: Gio 02 marzo 2023 alle 15:40 / Fonte: tuttonapoli.net
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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