Si è concluso con una vittoria della Juventus il rocambolesco derby d'Italia contro gli storici rivali dell'Inter che sul gol del 4-3 firmato da Adzic chiedevano un fallo di Khephren Thuram su Bonny prima del tiro del montenegrino che ha poi di fatto consegnato i tre punti ai padroni di casa. Fallo non ravvisato dall'arbitro né dal VAR che non ha mai avuto dubbi sull'episodio al punto da non richiamare mai l'arbitro Colombo al monitor. A commentare l'episodio quindi l'operato degli arbitri di Lissone, Mazzoleni e Abisso è il designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi che nella puntata di 'Open VAR' su DAZN spiega: "Il gol è regolare, non ci sono falli evidenti. L’arbitro controlla la parte come prevedibile del pallone e in quel caso non c’è assolutamente niente. Il tocco sul petto, o mento, non è assolutamente un colpo che può provocare un fallo. Mi permetto di ribadire che noi stiamo molto attenti ai casi di simulazione, non è questo il caso e lo sottolineo ma prendo questo caso come spunto: quando qualcuno viene colpito al volto in maniera seria interveniamo, col giallo o col rosso se è una cosa seria. In tutti gli altri i casi chiedo ai calciatori di non fare scene tipo di toccarsi il viso perché mettono tensione in campo, a chi decide da fuori e può succedere che qualcuno vada in ansia. Noi vogliamo la libertà di decidere senza questi atteggiamenti fastidiosi, ribadisco e sottolineo non è il caso di Bonny, lo prendo solo d’esempio per il futuro". 

La Sala VAR avrebbe dovuto chiamare Colombo al monitor?
"Non è questo l’episodio. Abbiamo chiesto ai ragazzi di chiamare l’arbitro al monitor in caso di dubbio, ma qua il dubbio il VAR non ce l’ha mai. Questo non è un episodio da mandare l’arbitro al monitor. Poi ogni gara ha storia a sé, l’obiettivo è però mandare l’arbitro al monitor nel caso di dubbio".

Sulla Refcam:
"È sempre una novità, l’esperienza al Mondiale per Club era stato positivo e ci siamo allineati alle richieste della Lega e della Federazione sotto questo punto di vista. Credo che per noi arbitri sia un punto di vista diverso sul quale riflettere, ci dà spunti in più su come l’arbitro si sposta e si posiziona in determinate circostanze. Ti fa capire bene se l’arbitro è posizionato bene o meno, se ha un punto di vista ottimale è posizionato in maniera corretta e se è posizionato bene l’arbitro difficilmente sbaglia. La maggior parte delle decisioni sbagliate nascono da posizionamento sbagliato che può essere frutto di un modo di corsa sbagliato in quel momento, uno spostamento sbagliato o sfortuna, perché a volte capita pure quella”.

Sezione: Focus / Data: Mer 17 settembre 2025 alle 16:46
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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