Dopo il triplice fischio di San Siro ed a pochi giorni dal ritorno dei quarti di finale di Champions League, tocca a Simone Inzaghi analizzare la prestazione dell'Inter contro il Monza ai microfoni di DAZN. "Ci siamo innervositi, la squadra vuole una vittoria che non sta arrivando - esordisce -. Abbiamo fatto un buon primo tempo, poi ci siamo innervositi e abbiamo concesso ripartenze, ma una squadra matura deve rimanere in partita sempre. Ho provato con i cambi, ma ci vuole più cattiveria per indirizzare l'episodio. Le ultime partite son state fotocopie, i portieri hanno parato di tutto e questa sconfitta rallenta il nostro percorso e ci dà una grossa delusione". 

Come si può indirizzare l'episodio?
"Bisogna lavorare. Abbiamo preparato bene questa partita in due giorni, alla vigilia ero tranquillo e poi abbiamo visto tutti come è andata. Siamo stati bravi perché all'andata ci avevano impensierito di più, ma stiamo parlando di una sconfitta pesante". 

Tra campionato ed Europa è un'Inter a due facce. Che spiegazione si dà?
"Le partite sono preparate tutte nel modo giusto, la squadra lavora bene, non è vero che in campionato non ha motivazioni. I numeri in campionato sono migliori, abbiamo perso quando non meritavamo. Poi il risultato influisce ma bisogna essere bravi a non vedere il risultato ma quello che ha fatto la squadra. In campionato siamo in ritardo, abbiamo 8 partite per recuperare ma sono punti pesanti quelli che stiamo perdendo". 

Vedi una differenza tra Champions e campionato o il lavoro viene fatto sempre alla stessa maniera?
"In questi due giorni e mezzo ho visto grande concentrazione, ero sereno anche se sappiamo che giocando così tanto... abbiamo visto anche Benfica e Chelsea che faticano. Per quanto riguarda l'impegno non ho nulla da dire, ma la terza sconfitta di fila a San Siro ci fa male". 

Le scelte di formazione sono più per la partita di Lisbona o per quella di San Siro?
"Ho cercato di cambiare qualcosa, avevo D'Ambrosio che non era al massimo se no avrebbe giocato ma era affaticato. Ho cercato di cambiare senza stravolgere, a Salerno avevo cambiato ma non abbiamo ottenuto la vittoria. Stasera è la fotocopia, dobbiamo incidere sull'episodio perché è quello che determina e l'abbiamo visto sulla nostra pelle. In campionato nonostante i numeri non riusciamo ad ottenere una vittoria che ci innervosisce anche in partita". 

Cosa non dicono le statistiche e cosa dicono le sensazioni? Parliamo dell'astinenza da gol degli attaccanti. 
"Per 16 mesi siamo stati il miglior attacco d'Italia, ora nel 2023 abbiamo una difficoltà oggettiva che riguarda tutti. Per quanto riguarda quello che dobbiamo fare è il lavoro. Gli attaccanti lavorano bene, convinti, ma questo non basta perché troviamo anche i portieri così. C'è da fare anche il mea culpa, me in testa che sono l'allenatore".

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Sezione: Focus / Data: Sab 15 aprile 2023 alle 23:33
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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