Sempre la Gazzetta dello Sport sottolinea la crescita dell'Inter in Europa dopo la qualificazioni agli ottavi di Champions. Una svolta che arriva anche grazie all'idea di gioco portata da Inzaghi, bravo a costruire una mentalità rinnovata lavorando sul materiale forgiato da Conte e ancor prima da Spalletti. "Difficilmente Conte ricorreva a tutte le sue opzioni offensive in una volta sola: Eriksen come secondo play, Hakimi e Perisic esterni aggressivi. Per dire, nel 2-0 di San Siro contro la Juve preferì Young a Perisic e due mediani - ricorda la rosea -. Contro il Napoli, Perisic ed Eriksen in panchina. Nella partita chiave di domenica contro il Napoli, Inzaghi ha scelto invece di spingere avanti la squadra con due play (Brozovic-Calhanoglu), due esterni offensivi e due punte. E così ha fatto anche contro lo Shakhtar. Calhanoglu e il miglior Perisic di sempre (ma anche Darmian mai così offensivo e decisivo) stanno diventando gli uomini distintivi dell’Inter di Simone, quelli che meglio rappresentano la scarto dall’idea di Conte, più prudente e muscolare. La palla ora scivola più veloce e fluida verso la porta. Mercoledì, a tratti, l’Inter ha dato spettacolo: chi riceveva palla in fascia, la girava senza guardare sicuro di trovare un compagno all’interno che poteva triangolare o cambiare gioco. Tutto a memoria. In coda a una macchina da gioco del genere, un terminale come Dzeko non può che esaltarsi. Non deve massacrarsi come Lukaku, per correre nella profondità, difendere palla, offrire sponde e linee di gioco. Al gioco ora ci pensa la squadra".
Sezione: Focus / Data: Ven 26 novembre 2021 alle 10:34
Autore: Alessandro Cavasinni
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