Tutto si mescola all'interno dell'universo interista nella settimana che apre un periodo cruciale per le sorti di squadra e società. Come accade puntualmente da qualche anno a questa parte, la sosta ha portato con sé i sempreverdi discorsi di calciomercato, gli immancabili infortuni e i rumors ciclici sul futuro della società. Questioni troppo grandi per essere contenuti in un rettangolo verde 105 x 68 m che, però, a partire da sabato 1° ottobre, sarà il l'unico giudice supremo per definire le reali ambizioni dei nerazzurri. Impossibile, nel momento più delicato della gestione Inzaghi, non tenere conto del forfait di Marcelo Brozovic, il più imprescindibile tra i titolari, una notizia pessima che rischia di pesare troppo sulle spalle non si sa quanto larghe di Kristjan Asllani, l'unico vero investimento estivo in termini di impegno economico fatto dalla dirigenza nerazzurra, se si esclude il leasing di Romelu Lukaku, assente giustificato da prima di Inter-Cremonese di un mese fa (infortunio inevitabile dopo un anno di quasi inattività).

L'avvicinamento al match contro la Roma di José Mourinho, che ovviamente impone sempre un paragone con il passato glorioso che fu (ricordate quando ad aprile si parlava di tripletino dopo il 3-1 ai giallorossi?), è stato caratterizzato da pallidi segnali di futuro sintetizzati in poche righe nella nota di FC Internazionale Milano dopo il Consiglio di Amministrazione che ha approvato il bilancio consolidato dell’esercizio finanziario 2021/2022, soggetto all'avvallo da parte dell’Assemblea degli Azionisti convocata alla fine di ottobre. "L’Azionista di Maggioranza ha già manifestato il proprio impegno formale a sostenere il gruppo garantendone il supporto patrimoniale", la frase chiave dell'intero comunicato che allontana, almeno sulla carta, l'ipotesi di un passo indietro di Suning in tempi brevi. L'orizzonte su cui si può ragionare arriva al massimo a giugno, alle prospettive per la stagione in corso che vengono fotografate così negli uffici di Viale della Liberazione: "Rimangono saldi i due obiettivi primari del Club: il mantenimento della competitività della squadra ai più alti livelli in ogni manifestazione e il rafforzamento della propria posizione finanziaria". Le modalità per raggiungere questi obiettivi vanno ricercati tra le righe dei risultati finanziari fatti registrare nell’esercizio 2021/2022, chiuso con una perdita di 140 milioni di euro, ridotta di circa 105 milioni rispetto al rosso record di 245,6 del 2021. Al segno "-" fa da contraltare il "+75 mln" alla voce ricavi consolidati che si attestano a 439,6 milioni, da confrontare con i 364,7 milioni del bilancio precedente. Numeri facilmente leggibili ripensando alla mega plusvalenze realizzate tra luglio e agosto 2021 grazie alle cessioni di Romelu Lukaku e Achraf Hakimi, due giocatori sacrificati sull'altare del bilancio al contrario di Milan Skriniar, sulla cui permanenza a lunga scadenza comunque nessuno può mettere la mano sul fuoco. L'ottimismo di Beppe Marotta relativamente al rinnovo dello slovacco, finora, non ha partorito nemmeno un appuntamento con il suo entourage per discutere del nuovo accordo. Un ritardo che l'Inter potrebbe pagare a caro prezzo, perdendo il secondo top player a zero nell'arco di pochi mesi dopo Ivan Perisic, MVP a 33 anni. Un'uscita ancora più grave se pesata mettendo sul piatto della bilancia la carta d'identità e il senso di appartenenza di Skrinka verso i colori del cielo e della notte. Il futuro dell'ex Samp sarà il leitmotiv per capire le vere intenzioni di Steven Zhang che, sempre in questa pausa interminabile del campionato, è diventato presidente sgradito agli occhi della Curva Nord. L'ennesima questione extra campo che sta agitando la lunghissma vigilia verso la partita-bivio di sabato sera: a livello mediatico, si può affermare senza possibilità di smentita che Inter-Roma non è stata costruita in un giorno. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 29 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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