"Onana ha un carattere irrequieto", "Lautaro non segna più e non è un top player", "Lukaku ha fallito nuovamente e ora sarà difficile recuperarlo sull'aspetto psicologico". Fortunatamente i Mondiali in Qatar, oltre a regalarci sorprese e risultati sconcertanti, ci permettono di mantenere viva la consueta tradizione del trattamento mediatico nei confronti dell'ambiente nerazzurro. Anche durante la sosta del campionato e della Champions League è infatti sempre e solo #CrisiInter.

Diciamoci la verità, ci mancava e non riuscivamo più a farne a meno. Dopo il caso Onana con il Camerun, con il portiere nerazzurro che ha chiuso in anticipo i suoi Mondiali dopo alcuni screzi con il ct Song (notizia usata per mettere in cattiva luce l'ex Ajax), il motivetto Crisi Inter è tornato a primeggiare sulle testati online e sulle prime pagine dei quotidiani sportivi dopo le due prestazioni sottotono di Lautaro Martinez e Lukaku. Come se per magia, per qualche motivo a noi sconosciuto, un giocatore va giudicato per una, due o tre partite, dimenticando tutto quello che quello stesso calciatore ha dimostrato in precedenza nella sua carriera o come se l'Inter centrasse qualcosa con l'Argentina e il Belgio. 

Gli errori in Croazia-Belgio di Lukaku, questo va detto, sono stati clamorosi e pesanti. Ma dimenticare che Big Rom ha praticamente giocato all'incirca 300 minuti da agosto al 31 novembre e che è tornato in campo non al 100% della forma non è corretto. Le analisi vanno sempre fatte al 100% e senza dare giudizi affrettati. Così come successo per il suo amico Lautaro, passato in pochi giorni da essere il numero 9 dell'Argentina a panchinaro e autentico flop della Nazionale di Scaloni, dimenticando i gol segnati negli ultimi anni dal Toro con la Seleccion e il suo ruolo da protagonista nel trionfo della Copa America. Ma siamo in Italia e noi interisti siamo abituati a questo genere di trattamento. 

E' strano però vedere questo "accanimento" mediatico contro l'Inter mentre, in contemporanea, su alcune testate viene pubblicata un'intercettazione dopo l'altra che amplifica e non poco il terremoto in casa Juventus. Forse, invece di condannare due o tre giocatori di quella squadra lì, la più facile da colpire, sarebbe meglio concentrare le forze nel condannare qualcosa di illecito che ancora una volta sta mettendo in risalto in chiave negativa il calcio nostrano in tutto il mondo. Come se non bastasse già non esserci ai Mondiali. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
vedi letture
Print