Alla fine è andata. Uno a zero e tutti a casa, con un po' di fiatone. Lo stesso che aveva l'Inter ieri sera al cospetto di un Verona evidentemente in salute atletica e con maggior fiducia in un destino meno avverso nella versione 2023. Un successo 'sporco', portato a casa con le unghie e con i denti, rischiando il minimo indispensabile ma lasciando troppo campo all'avversario nel finale. Classica situazione alla monzese, di quelle possono toglierti il sorriso da un momento all'altro. Oggi la situazione è questa, come lo scorso gennaio la squadra non è al meglio atleticamente e le assenze di alcuni hanno spremuto le energie di altri. C'è un po' da tirare la carretta in attesa di momenti più agevoli, meglio se ottenendo comunque vittorie da 3 punti, godibili o sofferte che siano. Dopotutto, la fredda matematica sostiene che un 1-0 al Verona vale quanto un 6-1 al Bologna, tanto per citare due prestazioni di questa stagione al Meazza. E questi 3 punti pesano assai di più considerando quelli lasciati per strada da Juventus e Milan, in attesa del completamento della giornata di campionato.

Sorprende nella formazione iniziale la presenza di Gagliardini al posto di Asllani, dato per favorito alla vigilia dopo la prestazione incoraggiante in Coppa Italia. Anche perché l'ultima presenza da titolare in campionato risale al 26 agosto a Roma contro la Lazio (la famosa marcatura su Milinkovic-Savic...), sempre con arbitro Fabbri. Coincidenza? Probabile che Inzaghi abbia voluto coprire le spalle allo sfiancato Mkhitaryan e al convalescente Calhanoglu, riservandosi l'albanese a gara in corso (esattamente quanto accaduto) e andando contro il furor di popolo che ormai l'ha bocciato in via definitiva. Eppure il tecnico in questa fase fa bene a usare ognuna delle sue risorse, perché anche se il Gaglia saluterà a fine stagione per scadenza contrattuale, oggi è ancora un giocatore dell'Inter e, come ieri sera, ha fatto la sua parte nei limiti delle aspettative.

Certo, il piano tattico è stato agevolato dal gol arrivato dopo neanche 3 giri d'orologio della lancetta più lunga, merito anche di Gagliardini che ha seguito lo spunto dell'armeno e partecipato al flipper conclusosi sul sinistro chirurgico di Lautaro. Bottiglia subito stappata e un peso in meno sulle spalle, che però invoglia i nerazzurri a inserire il risparmio energetico, sia per necessità fisica dopo i 120 di Coppa Italia sia in vista di mercoledì. Una scelta che di certo non impedisce ai nerazzurri di pungere in contropiede, accompagnati però dalla solita imprecisione nelle giocate decisive, ma al contempo con il trascorrere dei minuti e il risultato in bilico trasmette fiducia anche agli scaligeri, robusti e in salute, in vista di un assalto all'arma bianca negli ultimi 15 minuti. Assalto contenuto però con efficacia da un'Inter che stringe i denti, si abbassa forse troppo ma lascia passare davvero poco dalle parti di Onana, che per una volta rischia di farsi male da solo con un'uscita infelice, pulita dal puntuale Acerbi.

L'aspetto forse meno gradevole della serata, al di là della sofferenza finale e del brusio nei confronti di Gagliardini e Correa, ormai con il bersaglio sulla schiena, sono stati i fischi alla squadra nella ripresa. In un momento di stanca, in cui l'Inter gestiva il pallone anche con frequenti retropassaggi, una fetta di pubblico ha manifestato il proprio dissenso facendosi sentire nel più classico dei modi. Non certo un aiuto ai nerazzurri che cercavano di rifiatare senza correre troppi rischi (e dopo una direzione arbitrale dannosa che sicuramente ha complicato le cose, vero Fabbri?) Ecco, ci sta che la gente voglia vedere sempre uno spettacolo piacevole, la loro squadra che attacca e crea continue occasioni, magari batte il Verona con un punteggio più netto. Certo, è un diritto del pubblico pagante, che ieri sera ha sfondato quota 70 mila presenze. Ma ogni tanto sarebbe il caso di, empaticamente, comprendere le difficoltà dei propri giocatori e supportarli anche in certe scelte tattiche o di atteggiamento. Pura utopia, soprattutto per un Meazza dal palato fine che da tempo non è più abituato a vedere l'Inter gestire le forze. Ma mercoledì ci sarà il derby e sicuramente anche i tifosi che hanno fischiato vorranno vedere una squadra che corre e lotta dal 1° al 90° e oltre. Sarebbe possibile se i ragazzi scendessero in campo in riserva dopo essersi spremuti tutta la gara ieri? 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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