Luna in gibbosa crescente: 135 gradi dal sole, a -45 dalla sua esatta opposizione, quindi al plenilunio. Al totale e massimo splendore della luna piena manca però ancora qualcosa.  Aggregazione, adattamento, modifica, perfezionamento sono i caratteri distintivi di tale fase lunare. Non è un caso che i nati della Gibbosa Crescente tendono a prendere il testimone di qualcosa di già avviato, come non a caso a ricomporsi oggi (o meglio, ieri l’altro) è la LuLa. Dopo il fremere dei giorni scorsi, esponenzialmente cresciuto al passare delle ore, quel tandem d’attacco che tanto ha fatto sognare gli interisti torna a riallinearsi sotto lo stesso cielo, ma soprattutto sopra lo stesso campo. 

Allineamento astrale che serve a Inzaghi come una soluzione, la soluzione, per far funzionare al meglio quel gioco che nella passata stagione ha talvolta peccato di mancata ottimizzazione di risultati. “Cosa ha avuto il Milan in più? Due punti. E sono stati continui nel finale. Di sicuro il nostro percorso è stato bellissimo: abbiamo vinto trofei importanti, siamo arrivati agli ottavi di Champions League. Arrivare secondi non piace a nessuno ma lo scorso luglio non avrei mai immaginato tutto questo. L'amaro in bocca c'è, perché abbiamo chiuso il campionato con 9 vittorie nelle ultime 10 partite di campionato" diceva Simone Inzaghi nel post-gara con la Sampdoria. Dal tono sereno, quella conferenza, ma con un filo di inevitabile amarezza dettata da consapevolezza e autocoscienza di aver fatto poco meno di quanto sarebbe servito. Errori da poco, ma di un poco che tanto è stato ai fini della classifica. 

I nati sotto la gibbosa crescente “spesso hanno proprio una dote innata nel trovare soluzioni, nell’organizzare le cose, sfruttare al meglio le risorse” si legge a proposito dei nati sotto la Gibbosa crescente, descrizione che ben si cuce    addosso a quella LuLa ora riunitasi che tante volte aveva trovato soluzioni nel recente passato e che, numeri alla mano, ancor di più ne ha create. Soluzioni di cui poté godere Conte ma non Inzaghi, primo dei cuori infranti dopo il trasferimento al Chelsea e altrettanto in pole position nella fila degli entusiasti per il come-back. Ritorno che iniziò a dare parvenza di… già al 144esimo giorno dall’addio, rivelatosi poi un arrivederci e che oggi sente il bisogno di sbarazzarsi di quell’alone di ‘minestra riscaldata’ trovando la sua totale pienezza. Percorso questo non scontato né automatico ma che, scongiuri fatti, non preoccupa neanche un tantino. L’intesa tra Lu-La sembra inalterata a giudicare dagli sguardi immortalati negli ultimi due giorni. I (secondi) primi due giorni per “migliorare nei minimi dettagli le situazioni nelle quali si entra in contatto”. Soprattutto entrare in contatto e tornare a farsi irradiare e irradiare esattamente come allora.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 10 luglio 2022 alle 00:08
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
vedi letture
Print