Tante chiacchiere su Lukaku e Lautaro e poi si ferma Brozovic. L'anno 2023 per l'Inter si apre purtroppo con una pessima notizia: il croato si deve fermare di nuovo per un infortunio muscolare. Stavolta, però, non si tratta del 'solito' flessore, ma del polpaccio (quello sinistro) e, in particolare, del soleo. Zona antipatica, almeno 10-14 giorni di stop. Insomma, Epic si rivedrà in campo tra il Verona e la Supercoppa con il Milan, non prima.

E pensare che in molti già prevedevano di rivedere il 77 nerazzurro al centro della mediana di Inzaghi, con Calhanoglu di nuovo mezzala assieme a Barella e Mkhitaryan jolly tra centrocampo e attacco all'occorrenza. Invece nulla di tutto ciò: l'Inter del nuovo anno ripartirà dalle vecchie certezze, ossia dal turco in cabina di regia, un ruolo che ha ricoperto benissimo tra ottobre e novembre. Bravo l'ex rossonero a calarsi nella nuova interpretazione e bravo Inzaghi a insistere su un'opzione che nella scorsa stagione non aveva di certo entusiasmato.

Ciò che fa riflettere, al di là della sfortuna di Brozovic e delle idee tattiche alternative, è però la consueta puntualità con la quale vengono messe a tacere le malelingue, tanto quelle fuori dal club quanto quelle di una parte del tifo interista. Nelle ultime settimane è stato tutto un rincorrersi di "allarmi" per le condizioni fisiche di Lautaro dopo il Mondiale e di critiche feroci per la stagione di Lukaku, con domande spesso malliziose sull'effettivo valore dell'argentino e sulla possibilità di rivedere il belga al 100%. E poi invece arriva l'infortunio di Brozovic nelle ore in cui il Toro si propone per una maglia da titolare già con il Napoli e Big Rom grida tutta la sua voglia di riscatto. La differenza enorme tra il mondo virtuale e quello reale.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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