E se quella di lunedì sera dovesse davvero essere l’ultima partita di Milan Skriniar con la maglia dell’Inter? Alzi la mano chi avrebbe immaginato di veder calare il sipario in questa maniera su una storia d’amore durata quasi sei anni. Con un cartellino rosso rimediato ingenuamente dopo appena 35 minuti di gioco - si potrebbe anche discutere sulle due ammonizioni, ma un giocatore così esperto, con un giallo sul groppone, dovrebbe evitare rischi inutili come l’intervento scomposto su Caputo - e una fascia da capitano persa, simbolicamente stretta poi al braccio di Lautaro Martinez. Con un’Inter lasciata in balìa di se stessa.

Un copione che dal campo sembra slittare anche sul mercato, con Skriniar che questa volta potrebbe abbandonare il Biscione non a metà partita, ma a metà stagione. Oppure al triplice fischio di un’annata che finora ha portato una Supercoppa, un ottavo di Champions, un quarto di Coppa Italia e un girone d’andata dove sono arrivate sei sconfitte da dimenticare. Ma in cambio di zero euro. Le strade percorribili dallo slovacco, al momento, sembrano essere unicamente queste due: addio immediato (con qualche soldo in arrivo nelle casse dell’Inter) o separazione rimandata in estate (da svincolato). Il rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno sarebbe ora un colpo di scena che ormai quasi nessuno si aspetta perfino negli uffici di Viale Liberazione, da dove è partita (in colpevole ritardo) l’offerta da 6 milioni di euro più bonus per arrivare a 6,5. Cifra prevista per diversi top player della rosa, Skriniar compreso.

Ma il nuovo matrimonio non s’ha da fare. Questo, almeno, quanto fatto intuire in uno dei momenti meno opportuni dell’anno da Roberto Sistici, agente dello slovacco protagonista di un intervento in tackle sul club nerazzurro mentre il suo assistito era in campo nel drammatico Inter-Empoli dell’ultimo Monday Night: "La verità è che la decisione di mettere Skriniar sul mercato è stata presa quest’estate dall’Inter, ovviamente non dal giocatore" la prima precisazione (che non aveva bisogno di conferme, viste le ovvie ‘colpe’ da attribuire alla dirigenza per la gestione della situazione) nella rumorosa chiacchierata con Telenord. Sistici ha poi pensato bene di rincarare la dose nominando il solito PSG e ammettendo che in questo periodo "ci sono contatti con alcuni club", che questi sono "non italiani" e che, per quanto riguarda il rinnovo con l’Inter, "al momento non c’è questa possibilità. Chi conosce Milan conosce anche la sua professionalità e lealtà, sa benissimo che onorerà sempre la maglia del club per il quale è tesserato, un club che gli ha dato molto e al quale lui darà il massimo, come sempre. Certe strumentalizzazioni, che evidentemente non dipendono da noi, non fanno il bene del calciatore e crediamo anche che impediscano la giusta serenità che merita la squadra".

"Certe strumentalizzazioni" che però, a dirla tutta, sono arrivate anche dallo stesso Sistici, che non poteva scegliere momento peggiore per buttarle in pasto ai media. Dopo lunghi mesi di silenzio in cui tutto il popolo interista avrebbe preteso - e meritato - maggiore chiarezza (ci ha messo la faccia un Gagliardini, perché non uno Skriniar?) pur rispettando le decisioni, l’agente di turno decide invece di rompere il ghiaccio mentre il suo assistito si fa sventolare in faccia un rosso e abbandona la barca, contribuendo - almeno in parte - a farla affondare. Un’uscita a vuoto, quella di Skriniar in campo e - soprattutto - quella del suo agente fuori, che il mondo Inter avrebbe evitato più che volentieri.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 25 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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