“Le riserve non sono all’altezza dei titolari”. È questa una delle principali ‘accuse’ mosse confronti dell’Inter delle ultime stagioni, tornata a vincere Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana con un undici-base forte e in grado di giocarsela con chiunque (vedi l’amaro successo di Anfield contro il Liverpool), ma comunque chiamata a qualche ritocco mirato anche nelle seconde linee per il nuovo step che possa rendere la squadra davvero competitiva a 360°. Le prossime settimane potrebbero smentirci o darci ragione, ma le strategie che hanno in mente in Viale della Liberazione - almeno sulla carta - sembrano andare in questa direzione.
A partire dalla porta, dove nella prossima annata è facilmente ipotizzabile il duello tra capitan Samir Handanovic ed il promesso sposo nerazzurro André Onana (che ha già sostenuto le visite mediche ma deve essere ancora ufficializzato) per una maglia da titolare. A differenza dell’ultima stagione, dove lo sloveno era praticamente intoccabile mentre Ionut Radu, man of the match in negativo in quel di Bologna quando chiamato in causa nel momento chiave della stagione, recitava principalmente il ruolo di comparsa. Quello da protagonista, invece, spiccava solamente nelle ricorrenti storie su Instagram e nei continui scherzi ai compagni di squadra e di stanza.
Restano invece ancora da decifrare le strategie per la difesa, dove a cicli regolari vengono dati in uscita i vari Milan Skriniar, Stefan de Vrij e Alessandro Bastoni, al momento ancora ‘incatenati’ ad Appiano Gentile dalle proteste social dei tifosi (soprattutto per quanto riguarda il muro slovacco e il classe ’99 azzurro). In entrata sono cerchiati in rosso i nomi di Gleison Bremer e Nikola Milenkovic: è chiaro che lo step reclamato all’inizio verrebbe inevitabilmente compromesso dalla dolorosa cessione di un pezzo grosso di Interismo come Skrigno o Basto, mentre ben diverso sarebbe il discorso in caso di addio dell’olandese - soprattuto dal punti di vista anagrafico e contrattuale, oltre che economico (era arrivato a parametro zero dalla Lazio) - con il conseguente sbarco a Milano del roccioso centrale del Torino, MVP della Serie A nella passata stagione.
A centrocampo si va verso la conferma degli intoccabili Nicolò Barella, Marcelo Brozovic e Hakan Calhanoglu, con l’arrivo ormai solo da certificare di Henrikh Mkhitaryan, ottimo innesto a costo zero in grado di garantire più qualità e più scelte tecnico-tattiche nelle rotazioni che ha in mente Inzaghi. Chi saluterà sarà Matias Vecino (da svincolato), Arturo Vidal (con buonuscita), Stefano Sensi e, forse, anche Roberto Gagliardini, mentre si avvicina sempre più al nerazzurro il talentuoso Kristjan Asllani, chiamato alla responsabilità di indossare i pesanti panni di vice-Brozovic al momento del bisogno. Un compito non facile, anche se nell’esperienza ad Empoli l’albanese ha dimostrato di avere le potenzialità per farsi apprezzare anche in una piazza esigente come Milano, continuando a crescere sui prati di Appiano.
Il grande punto di domanda riguarda l’attacco, dove sono tanti i nomi in ballo. L’unica certezza è che Alexis Sanchez farà le valigie e che Lautaro Martinez (sempre senza la solita incognita delle ‘offerte monstre’, pluri-cit.) vuole restare ancora all’Inter, come confermato a più riprese dall’argentino e dal suo agente, Alejandro Camano. Ma chi sarà (o saranno?) il suo (o i suoi?) partner d’attacco? La pista più calda è quella che porta a Paulo Dybala, la suggestione più complicata è invece legata al romantico ritorno dell'amico Romelu Lukaku, personalmente in trattativa con il Chelsea per provare liberarsi in prestito. E poi restano da decifrare gli incastri con Joaquin Correa ed Edin Dzeko in caso di doppio - e difficile - arrivo pesante in avanti.
Infine ci sono le fasce, dove al momento circolano i nomi di Raoul Bellanova, Destiny Udogie e Andrea Cambiaso mentre viaggiano verso la conferma Denzel Dumfries (“a meno di offerte monstre”, solita cit.), Matteo Darmian e ovviamente Robin Gosens, chiamato ad aiutare il mondo interista ad incassare la batosta della perdita di un top player come Ivan Perisic. “Il mio obiettivo è diventare il titolare dell'Inter nel mio ruolo, ecco perché il mio focus è interamente sulla nuova stagione - ha ammesso il tedesco a RP - . Sono stato felice di andare in vacanza dopo una stagione difficile, ma non vedo l'ora di iniziare ad allenarmi dopo aver giocato poco nella scorsa. Scalpito già, inizierò a prepararmi a breve per essere al top della forma sin dal primo giorno”. E allora un grosso in bocca al lupo Robin, che da riserva di lusso diventerà un punto fermo della nuova Inter del presente e del futuro. Nella speranza che anche altre seconde linee all’altezza possano seguire lo stesso percorso del treno tedesco.
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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