"Il Napoli è una macchina da guerra, ma non dirò mai che per lo scudetto è finita: abbiamo ancora il 5% di possibilità e dobbiamo crederci". Non si può dire che l'ottimismo non sia una delle doti più straordinarie di Francesco Acerbi, né che al "leone" di Vizzolo Pedrabissi (comune in Milano) manchino la forza e le determinazione per ribaltare ogni pronostico, dentro e fuori dal campo. Il suo cartellino è ancora in mano a Lotito, ma Ace, l'acquisto più azzeccato dell'estate nerazzurra checché ne dicano i fan (sempre meno) di Bremer, a 35 anni compiuti lo scorso venerdì si sente "benissimo fisicamente e mentalmente" e spera che l'Inter entro luglio trovi la soluzione per il suo riscatto. Nel mezzo ci sarà la trattativa con la Lazio e il suo patron, nella quale si proverà a far scendere il prezzo fissato a 4 milioni per il diritto, non un obbligo per Zhang che raramente si lascia andare a sforzi di generosità.

Un po' quello che potrebbe accadere anche dalle parti di Londra qualora i vertici dirigenziali riscontreranno progressi e conferme non soltanto a parole ma soprattutto in campo da Lukaku. Stasera intanto a Genova sarà una delle ultime chiamate per l'Inter e per la LuLa, con il tandem che ritorna titolare in campionato dopo l'ultima prova insieme dal 1' contro il Napoli lo scorso 4 gennaio. La strada da seguire la indica lo stesso Acerbi, che nell'intervista pubblicata venerdì dalla Gazzetta ha parlato per la prima volta da leader nerazzurro, forte della sua scalata con cui ha stupito tutti arrivando a occupare un posto fisso al centro della difesa di Inzaghi, scalzando addirittura uno come De Vrij. Entrambi difensori ex laziali e 'pupilli' del tecnico che, anche se varie volte attaccato e screditato morbosamente da alcuni, in questi due anni ha dimostrato perlomeno di saper premiare il merito.

Prima della sfida con l'Inter Acerbi ne aveva affrontate e vinte già altre, alcune ben più importanti, tutte in ogni caso necessarie per "avere sempre l'ambizione di migliorare". L'Inter riprende la sua sfida da Marassi, a meno 16 dal Napoli che per la schiera dei realisti non potrà mai perdere questo scudetto, a meno che la Serie A di quest'anno non assuma la trama di un film di fantascienza. Gli azzurri non dovrebbero perdere punti nemmeno per qualche illecito, perché sappiamo che a essere punita è sempre e solo la Juve. Ma c'è anche chi vede uno spiraglio, quel 5% che va alimentato pensando "di poter vincerle tutte". Dopo Sampdoria (oggi) e Udinese (sabato) i nerazzurri torneranno a giocarsi la Champions contro il Porto, anche lì con "Lukaku e un Brozovic in più", due armi non da poco. Parafrando Acerbi e qualche saggio prima di lui, le sfide, che siano sul lungo o quelle da dentro o fuori, sono ciò che rende il calcio interessante.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 13 febbraio 2023 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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