I buoni propositi per il nuovo anno erano già stati sbandierati da Zhang nella canonica cena di Natale dell'Inter: "L'obiettivo come ogni stagione è vincere trofei", con ovvio ammiccamento allo scudetto 2023 al momento saldamente nelle grinfie del Napoli di Luciano Spalletti, l'ex tecnico nerazzurro pre-contiano che anche nei suoi due anni a Milano non sbagliava mai una partenza, salvo poi finire vittima del "vampiro di Appiano Gentile" che puntualmente metteva in crisi la truppa nerazzurra ai primi accenni di gelo. Stavolta il concorrente vampirico di Castel Volturno ha trovato la casa dei partenopei vuota mentre Raspadori, Politano e Kvaratskhelia si divertivano in Turchia a suon di gol contro l'Antalyaspor di Sahin e il Crystal Palace di Vieira. L'Inter, nel frattempo, triturava lo Gzira United e il Salisburgo nel mini-ritiro di Malta, prima dell'1-1 di Siviglia contro il Betis con Darmian a mettere subito le cose in chiaro dopo lo svantaggio e del ritorno alla vittoria nel derby tra fratelli Inzaghi contro la Reggina. Tutte prestazioni che hanno dato segnali positivi al tecnico interista e che comunque sono valse il prezzo del biglietto dello streaming di 3,49€.

Più traumatico il rientro in Italia per il Napoli con due ko e sette gol incassati al Maradona contro Villarreal e Lilla, ma si sa che le sconfitte in amichevoli non giocate dall'Inter contano fino a un certo punto, specie in una stagione tanto anomala come quella che stiamo vivendo a causa della pausa di due mesi per il Mondiale più assurdo di sempre (anche il più bello secondo il punto di vista del presidente della FIFA Infantino), mentre Spalletti è sicuro che la sosta può aver fatto solo bene ai suoi e al contempo danneggiato le rivali che a novembre avevano trovato la quadra. Tra queste, naturalmente, c'è l'Inter, che in ogni sua componente di campo e dirigenziale crede di poter recuperare il divario di undici punti dalla capolista azzurra. Dopo Zhang, anche Marotta, Inzaghi e Lukaku non si sono fatti problemi scaramantici a differenza di quanto avviene da altre parti mettendo da parte il proverbiale "pensiamo partita dopo partita e vedremo dove saremo a maggio". No, l'obiettivo anche quest'anno è lo scudetto, nonostante la mission impossible a cui oggi, vedendo come si sono messe le cose in classifica, abdicherebbe perfino Tom Cruise.

Due mesi sono volati, tra addii a guerrieri e re del calcio che mai avremmo voluto dare, servizi informativi e dibattiti fondamentali sul bisht nero appioppato a Messi all'alzata della tanto anelata Coppa del Mondiale, più la solita indagine di contorno con mega-ribaltone ai piani alti dalle parti di Torino anche se poi è sempre la solita Juventus pronta a ripartire al Max. L'Inter ha salutato il 2022 con la vittoria in casa del Sassuolo a firma dell'insaziabile Dzeko, ha riabbracciato un Lukaku rabbioso dopo la collezione di flop dell'ultimo anno e si prepara a mettere in vetrina il campione del mondo Lautaro, protagonista già oggi nella conferenza stampa ad Appiano. Prima di lui Marotta a margine del match di Reggio Emilia si è augurato "che il 2023 possa regalare la ciliegina che è mancata nel 2022", Inzaghi a Sportmediaset gli ha dato conferma affermando di credere "assolutamente" alla rimonta, mentre per Big Rom intervistato da Sky Sport da qui a fine campionato "tutto è possibile". Nel calcio, come sappiamo, tra il dire e il fare c'è di mezzo sempre e solo il campo. Senza la conferma imprescindibile dei risultati ogni buon proposito per il 2023 è destinato a finire archiviato nella cartella dei bla bla bla.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 02 gennaio 2023 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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