L'ultima partita di un campionato storico, ma anche la prima partita dell'Inter senza Steven Zhang alla guida e la prima partita dell'Inter targata Oaktree. Verona-Inter poteva essere una partita banale, una di quelle destinate a finire nel dimenticatoio perché disputata all'ultima giornata di una stagione che ormai non ha più nulla da dire. Invece l'augurio è che sia la prima di un'era altrettanto importante come è stata quella con Suning al comando.

L'Inter ha onorato fino all'ultimo un campionato dominato dalla prima all'ultima giornata. Prestazioni indimenticabili, partite disputate a volte con il pilota automatico, un gioco entusiasmante che ha fatto innamorare tutti. A San Siro ma non solo, l'Inter ha incantato in qualsiasi campo della Serie A. 

La verità è che al triplice fischio finale di Verona-Inter tutti abbiamo avvertito una sensazione di nostalgia e smarrimento. Non sarà facile stare lontano da questa Inter, non sarà facile aspettare l'inizio di una nuova stagione, vivere di calciomercato per due mesi in attesa di rivedere i nostri campioni in campo. La prossima stagione sarà impegnativa, più di questa che si è appena conclusa. Bisognerà difendere lo Scudetto della seconda stella, bisognerà puntare ad arrivare in fondo anche in Champions League, bisognerà fare bene in ogni competizione e soprattutto bisognerà farsi trovare pronti per il nuovo Mondiale per Club. Bisognerà alzare l'asticella, come dichiarato in coro da tutti.

Ripartiremo da Simone Inzaghi e dalla stessa dirigenza. Questa è una garanzia, un'assicurazione per i tifosi: l'Inter ripartirà al vertice e per fare bene in qualsiasi competizione. Ma soprattutto ripartiremo dall'affetto di un pubblico straordinario. Tutto questo mancherà, l'Inter mancherà.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 27 maggio 2024 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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