Anche oggi la Gazzetta dello Sport dà ampio spazio alla situazione critica in casa Juve, riportando uno stralcio dell'intercettazione ambientale di Stefano Bertola, ex direttore finanziario del club bianconero, che ben fotografa cosa accadeva e ciò che rischia ora la società torinese. "In 15 anni ricordo solo una situazione così brutta, Calciopoli. Lì ci davano addosso tutti, qui ce la siamo creata noi". Parole che risalgono al 22 luglio 2021. Bertola era a cena con Federico Cherubini, attuale diesse juventino.

Il racconto della rosea: "Commentando la verifica della Consob del 13 luglio, Cherubini racconta di aver detto a Paratici di aver «spinto troppo in là una modalità lecita», quella delle plusvalenze, e che per uscirne bisognava abbandonare quelle artefatte e tornare a quelle sane. Conversazione che confermerebbe il modus operandi della Juventus, che per la Procura di Torino ha alterato i bilanci per tre stagioni con plusvalenze fittizie e la 'manovra stipendi', mensilità dilazionate e erratamente contabilizzate in epoca Covid. Per il diesse Paratici si sarebbe giustificato con la teoria che «mettere 4 o 8 in uno scambio è uguale, vammelo a dimostrare». Un sistema di cui tutti erano a conoscenza, a cominciare da Andrea Agnelli, come testimoniato da una mail di Bertola del 18 novembre 2020, indirizzata al presidente, in cui si dice che «Riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza»".

E le intercettazioni non finiscono qui. "Tanto la Consob la supercazzoliamo", dice Stefano Cerrato, attuale CFO bianconero, parlando dello scambio Aké-Tongya. Che poi sullo scambio Pjanic-Arhur aggiunge in un dialogo con un revisore dei conti: "Penso che sarebbe opportuno dargli un riferimento di principio contabile o di qualcosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato?". "Per la Procura — che ha già firmato la richiesta di rinvio a giudizio: dovrebbe riguardare 13 persone —, il Covid c’entra fino a un certo punto, perché dei 300 milioni persi dalla Juventus solo la metà sarebbe imputabile alla pandemia", sentenzia la Gazzetta. Ruolo cruciale nella strategia plusvalenze fittizie l'avrebbe avuto Claudio Chiellini, fratello di Giorgio: toccava a lui fare il "contachilometri" dei vari affari. Tra il 27 maggio e il 30 giugno 2020 sarebbero stati conclusi scambi per 66,3 milioni di euro, vitali per non comunicare un patrimonio netto negativo. E nell'ultimo periodo sono emersi elementi che aggraverebbero la posizione degli indagati come le side-letter legate alle cessioni con obbligo di riscatto. "In totale, alla Procura risulterebbero oltre 70 milioni fuori bilancio", si legge.

Sezione: Copertina / Data: Gio 01 dicembre 2022 alle 10:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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