Il tema dei costi va di pari passo a quello dei risultati nelle riflessioni che la dirigenza interista sta facendo circa la posizione di Simone Inzaghi, non più al riparo dall'esonero dopo la quarta sconfitta stagionale in otto giornate di campionato. Sollevarlo dall’incarico - evidenziano i colleghi di Calcio e Finanzasignificherebbe continuare a pagarlo 18 milioni di euro al lordo (9,6 milioni di euro netti, di cui circa 4,1 milioni per il resto dell’annata in corso e 5,5 milioni per la prossima stagione), oltre a caricare sul bilancio anche le spese del nuovo tecnico. L'alternativa, ovvero la conferma e il perdurare del trend negativo a livello di risultati, per contro, si portebbe dietro una componente di rischio impossibile da trascurare: la mancata qualificazione in Champions, con gli annessi riflessi economici sui conti.

"Dal ritorno dell’Inter in Champions League nella stagione 2018/19, il club nerazzurro ha incassato mediamente oltre 51 milioni di euro dalla partecipazione alla massima competizione europea per club, con un picco di quasi 65 milioni di euro nella stagione 2021-22 - si legge nel pezzo -. Considerando un fatturato medio di quasi 400 milioni di euro nelle ultime quattro stagioni – considerando anche i ricavi da plusvalenza –, la partecipazione alla Champions League ha inciso mediamente per il 12,95% sui ricavi complessivi della società. E’ evidente dunque come mancare l’obiettivo quarto posto rischi di pesare molto di più rispetto all’esonero di Simone Inzaghi".

La terza via è la doppia beffa: il cambio in panchina non è detto sia risolutivo, con la proprietà che rischierebbe di doversi accollare i costi del personale in aumento e in aggunta fronteggiare le perdite derivanti dalla mancata partecipazione alla massima competizione europea per club.

Sezione: Copertina / Data: Lun 03 ottobre 2022 alle 12:56
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print