Per commentare la nomina a presidente di Beppe Marotta, la Gazzetta dello Sport ha intervistato oggi Gianfelice Facchetti. Ecco le sue dichiarazioni.

Facchetti, approva l'elezione di Marotta?
"Credo che avere puntato su di lui sia stata la scelta perfetta".

Le prime sensazioni sulla nuova proprietà?
"Oaktree ha avuto un approccio molto misurato e rispettoso della nostra storia. Oltre ad avere mandato un messaggio importante con i rinnovi di Inzaghi, Barella e Lautaro".

Suo padre era stato l'ultimo presidente non proprietario.
"Anche se in un periodo molto diverso, perché nel 2004 stava per succedere di tutto e le pressioni non mancavano. Eravamo rimasti alla Coppa Uefa del 1998, ma con papà tornammo a vincere, inaugurando il ciclo che sarebbe culminato con la notte di Madrid. Però mi ha fatto piacere che ieri Marotta abbia ricordato papà. La vedo anche come la chiusura di un cerchio, perché quando Beppe era all'Atalanta mio padre, grande amico dell'allora proprietario Ruggeri, disse che quel giovane dirigente avrebbe fatto carriera...".

Quello spirito di appartenenza che si avverte pure nei rinnovi di Barella e Lautaro che avrebbero potuto chiedere più soldi.
"È un altro segnale importante per il futuro. La conferma di quanto visto in campo. Lo scudetto trionfale nasce da un gruppo davvero unito".

Qualcuno però dice che non vale vincere con i debiti.
"In generale credo sia una grandissima ignoranza di cosa sia un debito e di chi lo abbia contratto. L'Inter va verso il pareggio di bilancio, mentre che la proprietà avesse un problema era cosa nota. Ma è anche una situazione comune a quasi tutti gli altri club. L'ultimo a tirare fuori questa cosa è stato Gasperini, che mentre veniva giustamente applaudito da tutti ha sentito comunque il bisogno di creare la polemica. Sbagliando perché prima di dire certe cose bisogna conoscere i fatti. E poi, mi sbaglio o anche l'Atalanta, pur essendo una società virtuosa, nel 2022 ha fatto un bond da 150 milioni?".

Sezione: Copertina / Data: Mer 05 giugno 2024 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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