"Giovane, forte e soprattutto italiano. Dobbiamo essere felici per quello che Francesco Pio Esposito sta facendo vedere con l’Inter al Mondiale per club. Il gol al River Plate ha acceso ulteriormente i riflettori su questo ragazzo appena ventenne che già con lo Spezia in Serie B ha dimostrato di sapere il fatto suo". Così Fabio Capello celebra il giovane attaccante nerazzurro sulla Gazzetta dello Sport.

"Primo punto: Esposito vede la porta e per un centravanti di livello è il requisito necessario. Seconda considerazione: fisicamente è molto ben strutturato, non credo possa soffrire il salto in Serie A. Terza e più importante questione: Cristian Chivu lo ha già allenato nella Primavera nerazzurra. Il nuovo tecnico dell’Inter lo conosce, sia nel potenziale da calciatore che come persona. E se ha deciso di dargli subito fiducia in una competizione internazionale è perché evidentemente lo ritiene pronto", sottolinea Capello.

E ancora: "Nella mia carriera mi sono occupato per tanti anni di settore giovanile al Milan. Ho visto da vicino emergere Maldini, Costacurta, Stroppa e molti altri. Cosa ho imparato sul campo? A dare fiducia ai talenti quando intravediamo del potenziale. Il consiglio me lo sono poi portato avanti nel mestiere di allenatore . Ricordo quando nel 1991 spinsi per riportare a Milano Demetrio Albertini dal prestito al Padova: c’era chi mi ripeteva «non è pronto, Fabio». Ma io ho sempre pensato che un ragazzino forte possa crescere meglio allenandosi al fianco dei campioni per poi gradualmente avere spazio piuttosto che andare in giro continuamente in prestito".

La stagione sarà lunga, gli impegni tantissimi. "I titolari saranno ancora Lautaro e Thuram, un altro attaccante probabilmente arriverà, ma siamo sicuri che sia per forza meglio di questo classe 2005 che anche con l’Italia Under 21 ha fatto vedere cose fuori dall’ordinario? La domanda me la pongo pure in ottica Nazionale. Da quanto non abbiamo un centravanti di una big?", si interroga Capello.

Sezione: Copertina / Data: Ven 27 giugno 2025 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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