Bologna non è una regola. Almeno per l'Inter, che vince al Dall'Ara in mezzo alle eccezioni. Mentre gli altoparlanti dello stadio diffondono le note del maestro Lucio Dalla, la mente vola sulle parole di un altro bolognese doc come Luca Carboni, che con il testo della sua famosa canzone già aveva previsto che la sua città sarebbe stata un giorno lo snodo della stagione dell'Inter.

ICARDI VS INZAGHI? NO, SPUNTA CANDREVA - Quella in cui attendi il primo gol di Icardi in campionato, e invece te lo vedi in tribuna a spiegare a Roberto Mancini, felsineo adottivo, i particolari dell'infortunio che lo ha tenuto a bordoring nel primo incrocio contro Inzaghi. Un bomber puro, SuperPippo, che è riuscito in tanti anni di carriera a fare innamorare il gol, e ora che non può più buttarla dentro, si infiamma nel vedere che i suoi giocatori non riescono in quello che a lui veniva naturale. Ma, anzi, con la rosa che si ritrova a disposizione, è costretto a predicare un calcio offensivamente inefficace con il risultato di dover leggere dopo tre giornate di campionato il numero zero nella casella delle 'reti realizzate'. Lo stesso score, ma in 37 gare, del Candreva della passata stagione, insensibile a qualsiasi tipo di occasione gli venisse offerta da buttare nel sacco prima di ieri, quando con un tocco semplice, semplice, nel giro di due minuti dal suo ingresso in campo dalla panchina, ha messo l'ipoteca sulla prima vittoria nerazzurra in questa annata partita al rallentatore.

IL NINJA INFRANGE LA LEGGE - Tre punti tutti insieme che Radja Nainggolan aveva contribuito a mettere nella tasca del suo mentore, Luciano Spalletti, sei minuti dopo l'ora di gioco con una perla che appartiene al suo repertorio: smarcamento tra le linee, aggancio di sinistro e destro a incrociare per spezzare la monotonia di una gara che, a occhio, senza di lui avrebbe veleggiato verso un tiepido pari a reti bianche buono solo per i padroni di casa. E invece, no, nella serata in cui non esiste una regola, la legge della non-vittoria della Beneamata viene infranta dal belga che non esulta in maniera sguaiata ma composta, come fosse un attore a fine recita che si inchina di fronte al suo pubblico per ricevere l'applauso che si merita dopo l'esibizione. La posta in palio, conquistata nella sua interezza al terzo tentativo, può sembrare la formalità che non è mai stata almeno per 3/4 di gara dopo il terzo sigillo apposto sul tabellino dallo straripante Perisic, bravo ad anticipare i difensori e Skorupski prima del triplice fischio dell'arbitro Di Bello.

BARCELLONA DEVE ESSERE LA REGOLA - Successo spartiacque, come la data sul calendario che divide il calcio sotto l'ombrellone da quello vero: niente più 'Mare mare' di Luca Carboni, spazio ai Righeira con la loro 'L'estate sta finendo'. Fine del football agostano, via al lungo autunno nel quale non si potrà più tornare indietro. Nel limbo rimane il mini-campionato che forse ha allungato di una settimana l'impasse dell'Inter, assieme ai Mondiali lunghi (copyright di Spalletti), e ai nuovi acquisti da collocare in un modulo adatto a dare un senso tutto insieme a un mercato mai così ricco da troppo tempo a questa parte. Bastava girare pagina, bastava entrare nel mese di settembre per capire che ora tutto si fa tremendamente più serio. E non è un caso che l'avvertimento arrivato da Montecarlo venerdì scorso, tra un Modric sfumato e una musichetta da pelle d'oca tutta da riascoltare, abbia segnato l'inizio dell'annata dell'Inter. Dalla qualificazione Champions conquistata lo scorso 20 maggio ai sorteggi del 31 agosto sembra passata un'eternità, figuriamoci che responsabilità si porta dietro un'assenza di sei anni dalla massima competizione europea. Spalletti dovrà gestire le emozioni prima ancora che gli uomini a sua disposizione, questa volta senza dover pagare nessun conto con la storia o il destino. Non esiste quarta fascia che tenga, ora è scoccata l'ora di misurarsi con il calcio vero, con gli avversari migliori. Per far diventare Barcellona una regola. 

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Sezione: Copertina / Data: Dom 02 settembre 2018 alle 11:10
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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