Primo appuntamento su FcInterNews con la mini-rubrica che vi terrà compagnia sino alla vigilia di Natale portandovi alla scoperta di tutti i giovani astri nascenti del calcio il cui nome è stato recentemente accostato all’Inter e che, chissà, a partire da Gennaio potrebbero infervorare i cuori nerazzurri. Ogni giorno vi proporremo la dettagliata descrizione di un talento tra quelli seguiti dall’Inter in modo da svelarvi i segreti, i pregi e i difetti dei possibili colpi invernali della dirigenza nerazzura, che in un periodo di austerity economica è costretta, per forza di cose, a investire su giocatori ancora “semi-sconosciuti”, come li chiamava Paolillo qualche giorno fa.
La prima puntata è dedicata a Edu Vargas, talento dell’Universidad de Chile che tiene col fiato sospeso i tifosi dell’Inter, con la dirigenza impegnata a sondare il campo con il team cileno nell’eventualità di un possibile inserimento ai danni del Napoli, che comunque pare, ad oggi, essere in netto vantaggio. Non c’è la volontà, da parte nerazzura, di fare uno screzio alla società campana (come raccontato proprio in questi giorni da FcInterNews), ma se dovessero insorgere delle difficoltà relativamente allo sbarco di Vargas a Napoli, l’Inter sarebbe pronta ad inserirsi con decisione. Lo stesso Branca in tempi non sospetti aveva apertamente manifestato il gradimento per il genio cileno, e le parole odierne di Ranieri in conferenza stampa confermano che è proprio quel settore (la fascia sinistra) quello su cui la dirigenza ha intenzione di investire maggiormente, anche alla luce di un bisogno sempre più impellente testimoniato dagli adattamenti di Poli, Coutinho e Zarate in quella posizione. Andiamo allora a scoprire Edu Vargas, le sue qualità e i suoi difetti; se non dovesse sbarcare a Milano, almeno si potrà sapere ciò che si è lasciato ad una diretta concorrente e mangiarsi le mani sperando che questa grande promessa del calcio sudamericano venga clamorosamente disattesa.
“Il nuovo Sanchez”: esterno, cileno, gran corsa e tecnica mozzafiato. Per Edu Vargas a prima vista pare difficile evitare il paragone con l’attuale ala del Barça campione del mondo, che, non dimentichiamolo, proprio nello scorso Gennaio era stato vicinissimo all’Inter. Ma come è noto, i paragoni di questo tipo difficilmente reggono, perché ogni giocatore possiede le proprie caratteristiche personali, e le differenti caratteristiche tattiche e tecniche rendono pressoché impossibile disporre di un clone del niño maravilla. Ma Vargas vi si avvicina davvero: è storia di pochi giorni fa quella che racconta di Edu Vargas come l’eroe che ha trascinato il suo club, l’Universidad de Chile, alla conquista della Coppa Sudamericana. Nell’incetta di elogi raccolti dalla formazione cilena, un occhio di riguardo è stato prestato proprio al piccolo genio, autore di una doppietta strepitosa proprio nella finale che ha regalato agli azules il primo successo continentale della loro storia. Vedendo quei goal, Marco Branca avrà storto il naso, paventando una plausibile (ed effettivamente avvenuta) lievitazione del costo del cartellino del giocatore, su cui l’Inter aveva messo gli occhi già da tempo. Forse non già dal 2005, anno in cui Vargas si segnala per la prima volta al pubblico internazionale in una maniera piuttosto atipica, e cioè come protagonista di un reality prodotto dalla Fox Sport e riguardante proprio il calcio. E pensare che la sua carriera professionistica era cominciata in maniera quasi profetica: approdato al modesto Cobreloa nel 2006 per sostituire proprio un certo Alexis Sanchez, vi rimane fino al 2009, collezionando in totale 50 presenze e 10 reti. Certo, niente male, ma nulla in confronto alle 11 reti in 12 partite di Coppa Sudamericana che lo hanno proiettato in questi ultimi mesi sulla scena del calcio internazionale, sino al punto che El Genio Azul, come lo chiamano i suoi tifosi, si contende con nientemeno di Neymar il pallone d’oro del Sudamerica. L’anno della svolta è, per l’appunto, il 2011 quando Jorge Sampaoli, tecnico degli azules, con un’intuizione vincente sposta Vargas dal centrocampo (dove sino ad allora era stato schierato) in attacco. Dove? A destra, prevalentemente, ma anche a sinistra, all’occorrenza, o ancora nel ruolo di seconda o addirittura prima punta, come avviene ultimamente. E così, dopo un 2010 piuttosto deludente sotto la guida tecnica di Gerardo Pelusso, in cui raccoglie la miseria di un goal in 18 partite di campionato, il 2011 diventa l’anno dell’exploit: 11 reti in 12 apparizioni nella copa sudamericana, come si è detto, ma non solo; in campionato le presenze sono ben 33 e le realizzazioni 16. Numeri niente male, che hanno avuto l’effetto di trascinare l’Universidad de Chile prima alla vittoria dell’Apertura 2011 e poi a contendersi la Clausura: se la Joya potrà esultare ancora assieme ai suoi compagni saranno il ritorno della semifinale contro l’Universidad Catolica e l’eventuale finale a decretarlo.
Questa la storia di Edu Vargas; ma quali sono le sue qualità principali? La domanda è più complessa di quanto si potrebbe immaginare, perché Vargas ha numerosissime abilità, difficili da disporre gerarchicamente. Innanzitutto una rapidità nei 20 metri che fulminante è dir poco: palla al piede el genio azul è praticamente una saetta, e nell’uno contro uno nella maggior parte delle occasioni riesce ad andar via all’avversario diretto. Vargas corre tanto, tantissimo, una dote che potrebbe rivelarsi molto preziosa qualora davvero, come sembra, dovesse sbarcare nel calcio italiano: si muove bene senza palla soprattutto in fase offensiva, incuneandosi repentinamente negli spazi concessi dagli avversarsi. Vargas dispone anche di capacità balistiche straordinarie, con un destro al veleno capace anche di colpire dalla distanza, e come spesso accade, il mix di rapidità e conclusioni potenti e precise risulta letale. Queste due caratteristiche, già da sole, renderebbero Vargas un giocatore temibile per le difese avversarie, in grado di saltarti e concludere a rete nel giro di qualche secondo; ma basta guardare le prestazioni del giocatore cileno per rendersi conto che non è finita qui. Vargas è dotato infatti di un ottimo dribbling, che abbina ad una travolgente capacità propulsiva: le sue accelerazioni sono spesso fulminanti, e non è raro vedere La Joya involarsi sulla destra, farsi quaranta metri palla al piede saltando lungo il tragitto qualche difensore e calciare in porta con la giusta lucidità. Alcune di queste progressioni non possono non richiamare alla mente proprio quelle di Sanchez, ma a ben vedere anche quelle di Kakà a Pastore, con l’unica differenza che Vargas tende a partire dalla destra per poi accentrarsi. Tecnicamente Vargas è un giocatore fenomenale, il suo baricentro basso gli permette di esibirsi in giocate spettacolari ed efficaci senza difficoltà. Volessimo definire le sue caratteristiche tecniche in una sola parola, non potremmo che utilizzare un termine oggi molto in voga nel calcio sudamericano: craque.
Nel calcio, soprattutto in quello italiano, però non c’è solo la tecnica individuale; un ruolo importante è giocato anche dalla tattica, cruccio di moltissimi talenti purissimi che per la loro indisciplina tattica corrono tanto, ma male, con il risultato di ritrovarsi stanchissimi senza aver praticamente concluso nulla di positivo. Per quanto riguarda Vargas questo aspetto è difficile da giudicare: giocando in un campionato come quello cileno, di certo non noto per il tatticismo delle sue difese, molte giocate personali riescono più facili, perché lo spazio a disposizione è solitamente maggiore rispetto a quello concesso dagli arcigni difensori di Serie A. Le doti tecniche di Vargas non si discutono, ma è impossibile, attualmente, fugare ogni perplessità relativa alla adattabilità di quelle caratteristiche ad un calcio fisico e tattico come quello nostrano. Inoltre, qui da noi si tende a richiedere grandi sacrifici a tutti i componenti di una squadra, anche ai giocatori offensivi: nell’Inter di Ranieri, Milito e Pazzini sono i primi a sgomitare e pressare alto per aiutare la difesa, e con Mourinho Eto’o faceva addirittura il terzino pur di dare una mano. Il calcio italiano, e in particolar modo l’idea di gioco perseguita da Claudio Ranieri, richiede la collaborazione di tutti i 10 elementi della squadra, nessuno escluso; ed è qui, a nostro parere, che Vargas potrebbe mostrare qualche limite, non essendo abituato a rientrare e pressare in dosi così massicce come quelle richieste nell’Inter e in generale nel campionato italiano. El genio azul è piuttosto abituato ad essere il fulcro del gioco, il centro della sua squadra, il catalizzatore di ogni azione e il finalizzatore di ogni pallone giocabile, piuttosto che l’attaccante indemoniato che fa il lavoro “sporco” andando a pressare il primo possesso palla avversario. Questo ovviamente gli permette di essere più lucido sotto porta, ed esibirsi in giocate spettacolari come quelle ammirate da tutti nella finale di Coppa Sudamericana. Va però detto che questa è un’incognita comune a tutti i calciatori sudamericani, per i quali non a caso è quasi sempre necessario un periodo di ambientamento al calcio italiano. Quando sbarcherà in Italia, se lo farà, Vargas dovrà confrontarsi con questa sfida, perché i suoi valori tecnici sono mozzafiato: riuscirà a superarla?
UTILITA’ - 9: In questi giorni in casa Inter si parla del fantomatico “giocatore che corre”, quello “rapido”, in grado di dare un’accelerazione ai ritmi letargici della manovra nerazzurra. Vargas corrisponde esattamente a questo identikit, ed inoltre, la sua posizione in campo sembra fatta apposta per rispondere alle esigenze dell’Inter di Ranieri: con il 4-4-2 mancano gli esterni veri, con il 4-2-3-1 (dopo il ritorno di Sneijder) mancherebbero le mezz’ali, capaci di offendere e dialogare con qualità con il 10 olandese. Per non parlare, poi, di quella fantasia che è un po’ il punto dolente della fase propositiva interista: Vargas, insomma, servirebbe proprio tanto.
ADATTABILITA’ - 7: É la classica scommessa sudamericana: se riesce ad inserirsi nei meccanismi della squadra, può sfondare; se invece dovesse risultare renitente ai compiti tattici finirebbe per correre a vuoto e non aiutare la squadra. Difficile giudicare adesso, staremo a vedere: per il momento gli diamo un 7 sulla fiducia.
QUALITA’/ PREZZO - 7,5: Certo, costava meno un mese fa, prima che si travestisse da eroe e si facesse notare da tutto il mondo per le sue prodezze in finale di Coppa Sudamericana. Il costo è tuttavia ancora abbordabile, si parla di non più di 12-13 milioni di euro al massimo, che non è nemmeno una cifra spropositata se si pensa ai prezzi delle stelline brasiliane. É un investimento importante, ma non smodato; rientrerebbe nei criteri attualmente adottati dalla dirigenza nerazzurra, anche perché giovane, così come vi è rientrato Ricky Alvarez in estate.
Giuseppe Capriati
Autore: Redazione FcInterNews
Altre notizie - Consigli per gli acquisti
Altre notizie
- 00:00 Rileggere le dichiarazioni rilasciate a dicembre da Marotta per dare un senso al mercato dell'Inter
- 23:44 Ungheria, l'interista Henrietta Csziszar è stata premiata come miglior calciatrice all'estero
- 23:30 Evacuo: "U23 fondamentali per tenere vivi i giovani. Su Prestia, Fiordilino e La Gumina dico che..."
- 23:16 Lotta Scudetto, Agostinelli: "L'Inter parte dietro, Napoli completo e con un grande allenatore"
- 23:02 Quote capocannoniere, Lautaro rimane sempre in testa. Irrompe subito la new entry Hojlund
- 22:48 Barcellona, Koundé ripensa all'infortunio subito contro l'Inter: "Nel momento clou della stagione, è stato frustrante"
- 22:34 Partite di Serie A all'estero, Ceferin: "Non siamo contenti, ma se le Federazioni sono d'accordo..."
- 22:20 Fiorentina, Catena: "Con l'Inter sarà difficile, ma siamo fiduciose e abbiamo voglia di giocare"
- 22:05 Luis Suarez cambia idea su Lautaro Martinez: "A me non piace. Preferisco maggiormente Julian Alvarez"
- 21:51 Liverpool, Arne Slot ha escluso Federico Chiesa dalla lista Champions League
- 21:37 Padova, venerdì il test con l'Inter ad Appiano: amichevole off limits per il Papu Gomez
- 21:24 CF - Serie A, la classifica dei costi rosa: Napoli primo davanti alla Juve. Inter fuori dal podio e scavalcato dal Milan
- 21:10 Alexiou dopo il rinnovo pluriennale con l'Inter: "Contento di continuare questo percorso"
- 20:55 Inter, un mercato sull'ottovolante: le risposte ad alcune domande emerse in quasi tre mesi di trattative
- 20:41 Polonia, Zielinski titolare contro i Paesi Bassi? Il ct Urban ha le idee chiare: "Ho già l'11 titolare in testa"
- 20:27 Mercato estivo, i dati ufficiali della FIFA: la Premier si conferma regina, spesi oltre 3 miliardi di dollari in trasferimenti
- 20:13 UFFICIALE - L'Ajax riaccoglie Kasper Dolberg: contratto fino al 2029 per l'attaccante danese
- 19:58 WhoScored.com - Bastoni e Thuram nella formazione ideale di agosto. Dentro anche Zalewski
- 19:43 Pavard cambia maglia e numero: il francese torna a vestire il 28 nella sua esperienza all'OM
- 19:28 Ambrosini è sicuro: "Lo spogliatoio dell'Inter è fatto di uomini, per me la squadra non ha ancora 'scollinato'"
- 19:14 Il 16 settembre esce il libro di Acerbi 'Io, guerriero'. La presentazione a Milano con il difensore dell'Inter
- 19:00 Rivivi la diretta! FCINTERNEWS incontra PERISIC. L'amore per l'INTER, SUCIC e tanto altro: l'INTERVISTA ESCLUSIVA
- 18:53 Salvini: "San Siro senza Curve non è San Siro. Spero che le società dimostrino maturità"
- 18:38 video'Class of ‘95 – Il beat di una nuova era': IMH presenta Manuel Akanji
- 18:24 Tyc Sports - Argentina-Venezuela, un solo dubbio per Scaloni: Lautaro in ballottaggio con Thiago Almada
- 18:10 Massimo Moratti, la moglie Milly rassicura: "E' uscito dalla terapia intensiva"
- 17:55 Da Marello a Zamarian, il quadro del mercato estivo del settore giovanile dell'Inter
- 17:40 L'Hellas Verona riflette su Gagliardini, Sogliano: "Valuteremo chi può essere un valore aggiunto"
- 17:27 Coppa Italia, Hellas Verona o Venezia agli ottavi di finale per l'Inter: quando si gioca
- 17:13 CIES - Liverpool il club più attivo sul mercato in Europa. L'Inter muove meno denaro di Como e Parma
- 16:58 Serie A, comunicati anticipi e posticipi dalla 4a alla 12esima giornata: derby alle 20.45, contro il Napoli alle 18
- 16:44 Udinese, Nani: "L'Inter lotterà per lo Scudetto. Con loro siamo stati fortunati ma abbiamo meritato"
- 16:30 Polonia, Lewandowski torna capitano con Zielinski 'degradato'. Il padre: "Piotr in una situazione imbarazzante"
- 16:15 Akanji: "Orgoglioso di giocare per la Svizzera. Sono nato qui e mi sento a casa qui"
- 16:00 esclusivaPerisic: "L'Inter è un pezzo del mio cuore. Bello segnare alla Juve! Sucic fortissimo, gioca ovunque"
- 15:47 Pavard, da un derby all'altro coi fratelli Hernandez. Theo a Lucas: "Benji è del Marsiglia, la fine di un'amicizia"
- 15:33 Huggel: "All'Inter tanti centrali, ma per Akanji è una buona occasione per mostrare quanto vale"
- 15:18 Zielinski e Zalewski a Katowice per tifare la Polonia del basket. Ponitka: "Contento si interessino a noi"
- 15:04 San Siro, mossa del Comune di Milano: 36 milioni per compartecipare alle spese del progetto
- 14:50 Donnarumma: "A Parigi quattro anni splendidi, l'ultimo è stato uno dei più belli della mia carriera"
- 14:35 UFFICIALE - Due rinnovi importanti per l'Inter: continua la storia nerazzurra di Alexiou e Zarate
- 14:21 Thuram triste per la partenza di Pavard: il difensore posta su Instagram e Tikus 'piange'
- 14:07 Trevisani: "L'Inter era davvero ingiocabile, ma per merito di Inzaghi. Mai stata la più forte"
- 13:54 Cherubini: "Dispiace aver perso Leoni, ma siamo orgogliosi. Rifiutata offerta del Newcastle migliore del Liverpool"
- 13:39 Ceferin: "Chi pensa che gli slogan pro-Gaza siano politici è un idiota. Ma non escluderemo Israele, diverso dalla Russia"
- 13:25 Massimo Moratti in miglioramento: l'ex presidente dell'Inter ha parlato anche coi familiari
- 13:18 Akanji: "L'Inter provò a prendermi tre anni fa. Volevo restare al top in Europa e con loro ci sono riuscito"
- 13:10 Koulibaly: "Inzaghi grande allenatore, ma sa che tifo Napoli e non l'ho consolato per lo scudetto perso"
- 12:57 Sabah - Calhanoglu voleva il Galatasaray. Ma la richiesta dell'Inter ha frenato i giallorossi
- 12:42 Locatelli: "Abbiamo voglia di pedalare, anche perché se no Gattuso s'arrabbia". Poi cita Barella e Bastoni
- 12:29 Svizzera, Akanji ha raggiunto il ritiro della Nazionale. Anche con l'aiuto... di Yakin
- 12:14 Il Messaggero - Rovella fa brillare gli occhi a Sarri. Che ringrazia l'Inter per l'offerta insufficiente avanzata a Lotito
- 12:00 MERCATO CHIUSO, ora PALLA al CAMPO! Quanto RISCHIA CHIVU e cosa può DARE all'INTER. Ma i GIOCATORI..
- 11:46 CF - Cala il costo della rosa dell'Inter: impatto sul bilancio sceso di cinque milioni. Lautaro leader degli ingaggi
- 11:32 UFFICIALE - L'Inter ci ha provato, l'Al-Hilal lo porta a casa: Akcicek nuovo giocatore di Inzaghi
- 11:17 Sala adesso punge Inter e Milan: "Per loro lo stadio è solo un'occasione di business. Rimpiango Moratti"
- 11:03 Serena: "Mercato Inter 9 per le idee, 6 per la concretezza. Akanji è più duttile di Pavard e su Lookman..."
- 10:49 Corsera - Leoni, Fabbian ed Esposito, un passo avanti per il futuro: forza giovane di una Nazionale ferita
- 10:34 Marino: "Tra Akanji, Openda e Rabiot, il francese è il migliore. De Bruyne colpo top sulla carta e sul mercato Inter..."
- 10:20 TS - Si riapre il dibattito su Calhanoglu: Chivu ha un rebus da risolvere. Pista Galatasaray difficile
- 10:06 GdS - Oggi la ripresa, venerdì test col Padova: occhi su Diouf
- 09:52 GdS - Akanji innesto ottimo, però guai a fargli calciare i rigori
- 09:38 Koulibaly: "Inzaghi? Allenatore top, per lui parlano le finali di Champions e lo scudetto con l'Inter"
- 09:24 CdS - Juve e Ajax: per Chivu è in arrivo un "crash test". Quanto ci vorrà per cancellare Inzaghi?
- 09:10 GdS - Lookman in lista Champions, ma permane il gelo: cosa può accadere?
- 08:56 CdS - L'Inter migliora l'attacco con due riserve. Rispetto all'anno scorso...
- 08:42 Sacchi: "Inter a metà del guado, a Chivu do un suggerimento. Mercato? Serve il gioco. Scudetto al Napoli, Juve tosta, Milan più solido"
- 08:28 GdS - L'Inter di Chivu: Calhanoglu resta centrale, Frattesi rischia ancora
- 08:14 GdS - Mercato Inter promosso: voto 7. C'è una speranza, però Lookman...
- 08:00 GdS - Akanji subito pronto e punta in alto. In un'estate di sogni infranti, va a finire che l'Inter...