L’Inter torna in campo nel lunedì di Pasquetta in una partita seria e rischiosa contro un Empoli ben messa in campo, trovando la vittoria e mantenendo il distacco di 14 punti dai rossoneri secondi.

I nerazzurri partono bene con un possesso palla di qualità e un interscambio di uomini fitto e costante, per muovere e mettere in difficoltà l’ordinata difesa a 4 dei toscani. Interessante il continuo scambio tra Calhanoglu e Acerbi, con il primo che viene a prendere palla basso tra i due braccetti e impostare e il numero 15 che si alza in posizione di centrocampista centrale per offrire il tracciante verticale o comunque tenere impegnato uno a turno dei centrocampisti centrali dell’Empoli Bastoni o Marin che si alzano a prendere l’uomo. Acerbi non solo scambia con Calhanoglu, ma spesso anche con Bastoni, occupando il centrosinistra e lasciando Alessandro in mezzo a coprire su Niang unica punta. Il centrocampo interista gira grazie soprattutto all’elettricità di un Barella migliore in campo, che da centrocampista box to box riesce a fare la fase difensiva nel migliore dei modi aiutando Darmian e Pavard sulla catena di destra, ma è anche l’uomo pericoloso tra le linee che aiuta Lautaro e Thuram in fase d’attacco. Anche Mkhitaryan svolge entrambe le fasi ma con meno qualità e precisione del compagno. I due attaccanti giocano abbastanza in linea, schiacciati sui centrali dell’Empoli. Preferiscono queste posizioni rispetto a un gioco in verticale.

Thuram occupa stabilmente il centro destra mentre Lautaro il centro sinistra. Il capitano è sempre bravo nel raccordare la manovra venendo incontro ai centrocampisti e offrendo lo scarico sulla mezz’ala che arriva o il braccetto o il quinto. Dimarco gioca stabilmente molto alto e spesso si accentra in mezzo all’area senza palla quando Bastoni sale palla al piede e riesce a scambiare con un attaccante e portarsi defilato a ridosso dell’area avversaria. Dall’altra parte anche Darmian è meno timido del solito e grazie al contributo perpetuo di Pavard che sovrappone, si proietta in fase offensiva con puntualità e determinazione. Non è l’Inter brillante di un mese e mezzo fa, specialmente perché i tempi di gioco di Calha non sono più quelli. Il turco, pur giocando una buona partita, non riesce a far cambiare ritmo alla squadra con le sue giocate e le sue intuizioni. Dall’altra parte c’è una squadra seria e ben allenata da Davide Nicola. Dopo un primo quarto d’ora dove l’Empoli non vede palla, Niang e compagni cominciano a macinare gioco e a portare tanti uomini sopra palla in fase di possesso, senza perdere l’equilibrio. Niang riferimento offensivo, riesce a sfuggire alla marcatura alternando scatti in profondità e corse a venire in contro per proteggere palla e scaricare, mentre le posizioni ibride delle ali Cambiaghi e Zurkowski mettono apprensione all’Inter. In fase di non possesso i due stanno molto stretti per creare densità in mezzo aiutando i due centrocampisti per non concedere la superiorità ai nerazzurri a centrocampo, pronti a scivolare in fascia per coprire anche le incursioni dei quinti. In fase di possesso invece si allargano molto per dilatare la difesa a 3 nerazzurra per isolarla e creare il 3 contro 3, specialmente lasciando Niang solo in uno contro uno. Da entrambe le fasce, ma soprattutto con Cambiaghi e le sovrapposizioni di Pezzella e Gyasi, arrivano i pericoli per Aureo e compagni. Infine una menzione per Sanchez, entrato al posto di Lautaro e subito attivo sia nel possesso interista sia nella riconquista palla. 

Riccardo Despali

Sezione: Angolo tattico / Data: Mar 02 aprile 2024 alle 11:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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