"Di certo sono giovane, giovanissimo, ma l’essere cresciuto con una delle migliori Inter della storia, non me ne voglia la Grande Inter, mi ha permesso di vivere calciatori esorbitanti in ogni loro caratteristica fisica, tecnica e caratteriale; il quinquennio 2006-2010 è stato dolce culla di idoli che porterò sempre nel cuore, i quali tracciarono la mia educazione sportiva, abituandomi per certi versi, a emozioni così forti e dolci da farmi sentire il profumo del paradiso. Poi l’abisso. 

L’incantevole tirannia degli eroi del Triplete non esisteva più, il mondo nerazzurro era diventato una cupa anarchia, strascichi di talenti e speranze di rinascita violentati da cambi di proprietà non così lungimiranti; l’amore sconfinato per questi colori terminava solo dove iniziava la malinconia dei tempi passati. D’un tratto fu luce, d’un tratto Ivan Perisic. 

Ho avuto la fortuna di idolatrare leggende di questo club, ma mai mi era capitato di vivere, mai avrei solo desiderato vivere il romanticismo che ho trovato in Ivan: non mi addentrerò in questioni tecno-tattiche, ma tenterò solamente di spiegare l’applauso dedicatogli al termine del suo ultimo ballo, un Inter sampdoria la cui essenza rispecchia a pieno il masochismo, la passione, la sofferenza e l’amore per questi colori, per questo calciatore.

Destro e sinistro, fischiato e applaudito, odiato e amato; svezzato da Mancini, esploso con Spalletti, qui il culmine della sua follia: estate 2018, gol e assist in semifinale dei mondiali, gol in finale dei Mondiali. 2018/2019, peggior stagione con la maglia dell’inter e trasferimento al Bayern. Un dualismo che lo ha sempre contraddistinto, un’altalena di emozioni fermatasi all’improvviso tra le stelle: Perisic torna e vince tutto, prima con Conte e poi con Inzaghi diventa letteralmente straripante. Infine dice Addio. 

Basterebbe questo per raccontare il folklorismo del Terribile, un (deca)atleta che ha incarnato la pazzia dell’inter, l’ha fatta propria, colorando il suo dna di nerazzurro, fino a farci rivivere le splendide emozioni del passato. Questa sarebbe già una splendida storia, ma non quella che voglio raccontare io. 

Adoro l’Inter e adoro il calcio, di conseguenza provo amore per i talenti che costellano il panorama mondiale, con un occhio di riguardo per chi incarna i valori, l’etica e le qualità di un club: Totti per la Roma, Raul per il Real, Zanetti per i nostri colori e potrei continuare all’infinito, tuttavia preferisco fermarmi, e focalizzarmi su Perisic. Non verrà mai ricordato come una bandiera, tantomeno come un interista per nascita, ma se è vero che l’uomo, come ritenuto da Aristotele, nella sua più pura essenza, tende verso un cosmo ideale, allora è vero che le natura di Ivan si incastra alla perfezione con il sentimento Inter, un ordine eternamente disordinato di pazzia e passione.

Questo è Ivan Perisic, l’uomo che trasformò anarchia in amore".

Giacomo

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 02 giugno 2022 alle 20:20
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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