Andrea Stramaccioni 'gioca' la finale di Champions League di questa sera tra PSG e Inter ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. "Hanno forte identità in costruzione, centrocampisti di grande personalità e difensori senza paura di gestire il pallone - la premessa di Strama -. Prevedo due squadre alla ricerca del consolidamento del possesso e del controllo palla. La vera domanda è come interpreteranno l’atteggiamento difensivo, l’altezza della linea e il “livello di pressione” uomo su uomo. Perché nessuna ha un Dna di pressing altissimo e intenso, e soprattutto non lo applica dal primo minuto".

Psg diverso dal Barça: più attento dietro, contropiedista, difende bene quasi come attacca. 
"Esattamente: giocano molto corti, tra Marquinhos-Pacho e l’ultimo attaccante ci sono sempre meno metri possibili. Sono molto compatti. E ciò avviene anche in ampiezza. Hakimi e Nuno di solito stringono molto, anche se avranno a che fare con una delle armi tattiche più letali dell’Inter: i cambi gioco sui quinti Dimarco e Dumfries".

Inzaghi attendista e ripartente, oppure offensivo?
"Blocco compatto, con Lautaro e Thuram che metteranno in mezzo a zona Vitinha, senza sprecare troppe energie per seguirlo a uomo. Con Micki e Dimarco in zona Hakimi, e Barella e Dumfries un po’ più aggressivi sul trio Nuno-Fabian-Kvara".

Dove si decide il match?
"In due zone. In mezzo al campo, sulle rotazioni e i giochi di posizione tanto amati da Luis Enrique: qui nasce gran parte della costruzione del peso specifico offensivo e si attivano i letali uno contro uno del Psg. E poi sulle corsie laterali dove, invece, lato Inter, Dumfries e Dimarco daranno problemi agli esterni avversari soprattutto sulle letture, perché a Doué, Kvara e Barcola piace poco correre all’indietro".

Hakimi-Dimarco e Dumfries-Mendes: sfida in fascia.
"I due interisti saranno osservati speciali, Nuno soprattutto non lascerà saltare Dumfries in area contro un giocatore dal baricentro basso, ma saranno sempre lui o Fabian a duellare. Diverso il discorso per Dimarco che in teoria può soffrire Hakimi come passo, ma lo metterà in grande difficoltà come qualità della gestione del pallone. Dai suoi piedi può nascere sempre un pericolo".

Lautaro su Pacho per non dare riferimenti a Marquinhos?
"Pacho e Marquinhos sono forti entrambi in marcatura, non soffrono l’uno contro uno. L’ecuadoriano ha una fisicità devastante ma non è ancora impeccabile nelle letture. Non prevedo coppie fisse ma, se Marcus e Lauti giocano in combinazione come sanno, possono metterli in grande difficoltà. Anche perché non sempre Vitinha riuscirà a schermare le giocate che piacciono a Inzaghi".

Donnarumma o Sommer?
"Gigio è il miglior portiere del mondo, ha 26 anni e gioca come un veterano. Ha letteralmente trascinato il Psg in finale, è stato il miglior portiere dell’Europeo, è il leader. Sommer viene da una semifinale col Barça determinante per personalità, parate e abilità nel giocare palla con i piedi sotto pressione. Due super portieri".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 31 maggio 2025 alle 09:39
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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