Ernesto Pellegrini è stato il presidente dell'Inter dei Record del 1988/89 e anche della Coppa Uefa 1991. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex numero uno nerazzurro ha parlato dl tricolore appena conquistato da Conte e i suoi.

Presidente, come ha vissuto la giornata dello scudetto?
"Ero così tranquillo che ho fatto un pisolino, ma mi sono svegliato in tempo per festeggiare in famiglia".

Quando ha capito che questo era l’anno buono?
"La vittoria della svolta è stata all’andata contro la Juve a San Siro, ma ci sono stati tanti altri segnali favorevoli durante l’anno che mi hanno riportato al campionato del mio scudetto. Ci ho pensato la prima volta dopo l’eliminazione dalla Champions, perché anche nell’autunno del 1988 eravamo stati eliminati dal Bayern in Coppa dei Campioni e poi da lì è incominciata la volata verso lo scudetto".

Quindi non è stata una macchia l’eliminazione dalla Champions?
"Se poi sai che vincerai lo scudetto, no...".

Questo è lo scudetto di...
"Dopo quello del 1989 dissi che era lo scudetto della società, della squadra e dei tifosi. Stavolta i tifosi sono rimasti a casa, il presidente è stato spesso in Cina e quindi questo è lo scudetto di Marotta, Antonello e Conte che sono stati immensi".

Anche Conte, come Trapattoni, veniva dalla Juventus: trova altre analogie tra i due?
"Sì, hanno la stessa voglia di vincere, la stessa ambizione e lo stesso credo calcistico".

Qual è il giocatore simbolo di questo scudetto?
"Faccio due nomi: Lukaku e Lautaro che mi ricordano tanto Serena e Diaz".

Un giocatore che l’ha sorpresa?
"Dico Barella perché è cresciuto molto ed è diventato il miglior centrocampista italiano in assoluto. Matthäus era più potente e vedeva la porta con facilità, ma Barella è sulla buona strada per diventare il Lothar italiano".

L’Inter può aprire un ciclo?
"Sicuramente perché è difficile trovare un difetto in questa squadra. La difesa è già solidissima, perché Handanovic è una sicurezza come Skriniar, De Vrij e Bastoni. Il centrocampo è di qualità e cito anche Sensi, che ha giocato poco ma a me piace. In attacco c’è la coppia più bella del campionato, senza dimenticare Sanchez e quindi è difficile migliorare una squadra così".

Quale grande giocatore sogna per continuare a vincere?
"So che Conte voleva Kantè. Magari i tifosi sognano Mbappé, ma io sono più realista e sogno a occhi aperti, non chiusi. La situazione non consente svolazzi di fantasia".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 04 maggio 2021 alle 12:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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