Non c'è uniformità di vedute tra chi ha redatto il protocollo medico Figc per tornare in campo e gli scienziati del Comitati tecnico-scientifico istituito dal Governo. E da qui è nata la nuova frenata da parte della politica per quanto riguarda il ritorno in campo del calcio.

Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, il primo punto critico riguarda il famoso 'gruppo squadra'. Il numero di 50/70 persone viene ritenuto troppo elevato dagli scienziati. In poche parole: ci sarebbe da gestire un numero troppo grande di persone per ogni club. Fattori di alto rischio vengono considerati anche i viaggi, ossia le trasferte su e giù per l'Italia. E poi c'è la questione relativa a tamponi e test: non si può offrire al calcio una via preferenziale e, in ogni caso, solo la Serie A sarebbe al sicuro: per B, C e D non si potrebbe fare nulla. Infine, il nodo più critico: cosa accade in caso di positività all'interno del 'gruppo squadra'? Per gli esperti del Comitato non ci sono dubbi: in quarantena i contatti ravvicinati della persona trovata positiva (quindi, come minimo, squadra e tecnici). "Una situazione che di fatto azzererebbe tutta l’operazione ripartenza perché a quel punto bisognerebbe bloccare tutto per due settimane", sottolinea la rosea.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 28 aprile 2020 alle 09:12 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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