Tante Inter in una soltanto. Mancini cambia e ricambia, trovando di volta in volta la squadra adatta per arrivare ai tre punti. La Gazzetta dello Sport sposta l'attenzione proprio su questo dato: "Mancini è il truccatore che ogni settimana aggiusta, modella, sistema. Ma ci sono alcuni tocchi che sono stati più evidenti, anche all’occhio di chi non vive la squadra quotidianamente. E magari domani ci sarà il 19° tocco contro il Sassuolo: Santon, infatti, è pronto... A Empoli, per esempio, l’ultimo esempio. Ljajic parte largo a sinistra nel tridente, si scambia un paio di volte con Perisic provando a fare danni anche destra. Poi, nell’ultimo quarto d’ora, ecco il tocco. Mancini accentra il serbo, si schiera in pratica a specchio con i toscani e arriva il gol di Mauro Icardi. Ljajic regista avanzato, il cervello nerazzurro piantato nel cuore degli avversari, come una spia che ascolta i rumori dei nemici e sa come contrattaccare. Era successo anche a Napoli, sempre con gli stessi compagni d’attacco (Icardi e Perisic), solo che fece meno rumore perché i nerazzurri hanno perso. Ma i tentativi, quelli buoni, vanno ripetuti". Ne laboratorio del dottor Mancini anche altri tre sono gli elementi che più di altri si muovono o cambiano caratteristiche. Per la rosea, infatti, ci sono Perisic, Icardi e Medel che, per motivi diversi, rispecchiano tale identikit. Il croato continua a cambiare zona di campo, l'argentino viene educato al lavoro con i compagni, mentre il cileno funge da collante e/o tappabuchi che permette alla squadra di essere qeuilibrata. 


 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 09 gennaio 2016 alle 09:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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