Joao Mario e Mauro Icardi dietro la lavagna (tattica) della Gazzetta dello Sport. "L’ex Sporting è il primo bocciato della serata, certificata dalla sostituzione subita dopo appena 5 minuti dall’inizio del secondo tempo - si legge -. Con l’ingresso di Eder, l’Inter ha guadagnato qualcosa in termini di dinamismo ma non moltissimo in produzione. Questo perché il problema è più strutturale: spesso quando l’Inter è riuscita a recuperare palla e a portare un uomo in proiezione verso la metà campo avversaria, tutti gli uomini di attacco correvano verso la porta, senza mai dare un appoggio facile al portatore. Candreva ha perso 30 palloni e fornito il solito numero di cross, ma quasi mai a destinazione: buono solo quello al primo minuto, lisciato da Joao Mario su una situazione che avrebbe dovuto essere la chiave della partita dell’Inter (inserimento centrale fronte alla porta) e che invece i nerazzurri non hanno mai saputo replicare. Perisic si è visto solo quando ha tagliato verso il centro mettendo la sua qualità (ma 10 i suoi passaggi sbagliati). E poi Icardi: ancora una volta nel tabellino dei marcatori, ma l’unico movimento che conosce è quello in profondità. E se per una volta viene incontro, poi non lo ripete più per minuti interi, e di certo mai nella stessa azione. Maurito ha toccato la miseria di 18 palloni. Petkovic, centravanti del Bologna, ne ha giocati ben 47, perché oltre a giocare da 9 tornava indietro per aprire spazi e proporre sponde ai compagni".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 20 settembre 2017 alle 10:26 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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