Non si torna indietro. Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, tanto per la Champions League quanto per l'Europa League, il protocollo Uefa sarà il medesimo: i club che andranno in Portogallo e in Germania per le Final-Eight non potranno tornare nei propri Paesi fino al termine del percorso. In questo modo si vogliono limitare gli spostamenti per tenere a bada il rischio di contagio.

"In realtà, le misure inizieranno ben prima che le squadre raggiungano le sedi dei match da disputare - spiega la rosea -. I test anti-coronavirus verranno effettuati 48 ore prima della partenza dai rispettivi Paesi e 48 ore prima di ogni partita, con un ufficiale medico assegnato a ogni club per la verifica delle misure. Un suo collega seguirà le procedure d'igiene di ogni stadio, assicurandosi che venga rispettato l'intervallo di 10 minuti tra l'arrivo di una squadra e l'altra nell'impianto.

Inoltre, ognuno dei sei stadi sarà diviso in quattro zone. La zona 1 è dedicata ai tecnici; la zona 2 è per le televisioni (100 anime in totale); la zona 3 per fotografi, stampa e per gli altri dirigenti; la zona 4 circonda lo stadio. Niente zona mista a fine gara, niente telecamere negli spogliatoi. A ogni spostamento dei giocatori corrisponderà una misurazione della temperatura corporea.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 30 luglio 2020 alle 12:20 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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