Nella giornata di oggi scenderanno in campo sia Inter che Milan nei due anticipi del venerdì. Anticipi programmati per dare qualche ora di riposo in più alle milanesi prima del derby di Coppa Italia. Ma anche quello in campionato è un lungo derby per lo scudetto. La Gazzetta dello Sport analizza e scorpora il duello in quattro settori del campo (e non solo).

IN PORTA - Inzaghi deve ritrovare solidità. A cominciare da Samir Handanovic che ha messo in fila una serie di peccati e ha tolto sicurezza al reparto. Sabato scorso, a Salerno, ha peccato anche Mike Maignan, ma non era recidivo.

IN MEZZO - Simone Inzaghi non può dirlo, ma lo pensa: «Toglietemi tutto, ma non il mio Brozovic». Come il famoso orologio, il regista detta i tempi, ma anche gli spazi, le distanze, il ritmo, conquista palla, la tiene, la distribuisce. Fa quasi tutto. Nel Milan, invece, il fulcro è Tonali. 

IN ATTACCO - L’Inter continua a d avere il miglior attacco del torneo, ma il dato è la foglia di fico che non può coprire le difficoltà recenti del reparto. Rispetto alle ultime 6 giornate del girone d’andata, l’Inter, nelle prime 6 giornate del ritorno, ha segnato 11 gol meno. Lautaro, soprattutto, ma anche Dzeko e Sanchez dovranno darsi da fare.

IN PANCHINA - Inzaghi si è lamentato dell’approccio sbagliato della sua Inter contro il Sassuolo. Pioli ha ammesso che si aspettava di più dai suoi a Salerno. Al Napoli di Cagliari è mancata la cazzimma. Nella strana 26a giornata delle fuggitive (2 punti in tre) è mancata ferocia di spirito. E questo fa capire quanto conteranno gli allenatori da qui alla fine, perché sono loro a dover trasmettere quella ferocia. Nessuno dei tre ha mai vinto lo scudetto e ora pagano l’inesperienza? Ma no. Nessuno è nato scudettato.

Sezione: Rassegna / Data: Ven 25 febbraio 2022 alle 11:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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