"Ora mi sento più sereno, nonostante i giocatori abbiano bisogno di un riposo più lungo di quello che gli è stato concesso. Mi sento più tranquillo quantomeno nel rivederli in campo con un allenatore, è il momento di ricomporsi e ricominciare. Ci sarà il momento di riposare, si arriva da una stagione intensissima e ne arriverà un’altra intensa". Così Gianfelice Facchetti, parlando a Radio 24 del nuovo corso interista targato Cristian Chivu, chiamato a partire dal Mondiale per Club a rianimare una squadra che viene da delusioni atroci assortite, tra Champions e campionato. 

"La scommessa è nell’affidare le redini della prima squadra a un allenatore che è fortemente 'Made in Inter', per tutto quello che ha fatto a Milano, ma che dalla sua ha solo l’esperienza al Parma in questa seconda parte di stagione - ha spiegato il figlio del leggendario Giacinto -. Sarebbe stato anche una scommessa con Fabregas, che ha fatto un anno intero a Como, ma avrebbe dovuto fare anche lui il salto. La cosa più urgente, parlando da tifoso, era vedere girar pagina, e in qualche modo l’inizio del Mondiale ti obbliga a farlo. L’Inter necessita di una ristrutturazione, la società ha questa consapevolezza di dover intervenire sul mercato in maniera consistente. E il pensiero era lo stesso anche in caso di permanenza di Inzaghi. Io non condivido il pensiero di chi accosta l'avvento di Chivu a quello di Stramaccioni perché la mia sensazione è che il club abbia raggiunto una maturità maggiore. Chivu arriva con un compito delicato, ma con una protezione maggiore". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 15 giugno 2025 alle 19:35
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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