Intervistato da calciomercato.it, Piero Sandulli, vicepresidente della seconda sezione del collegio di garanzia dello sport presso il Coni, ha parlato delle vicende giudiziarie che stanno travolgendo la Juventus. "È una sentenza di revocazione di una precedente sentenza intervenuta nel maggio scorso - ha spiegato -. Alla luce delle prove nuove acquisite dalla Consob e trasmesse alla procura del tribunale di Torino e attraverso di esse alla procura federale sono state riaperte alcune valutazioni precedentemente fatte che non avevano dato l’accertamento di irregolarità. Di fatto stavolta l’irregolarità l’hanno acquisita sulla base delle nuove valutazioni poste in essere date dalla Consob. La Consob è stata investita di questo perché la società Juventus è una delle due società quotate in borsa e controllate oltre che dalle strutture della Federcalcio anche dalla Consob che garantisce il risparmio nei confronti delle società quotate in borsa. Ha un’analisi molto più attenta dei bilanci. È finalizzata a tutelare il risparmio dell’azionista. Sono controlli diversi e molto più ampi delle società non quotate. La riprova di questo è che la Roma ha ritenuto di doversi sottrarre dalla quotazione in borsa. Questo è il tema che ha prodotto un accertamento ulteriore nei confronti della Juventus e non acquisizione di prove maggiori nei confronti delle altre società coinvolte del maggio scorso. Non essendo state guardate dalla Consob non hanno riscontrato alcuna ulteriore ipotesi di illecito".

"La Juventus ha ottimi difensori. Saprà difendere al meglio la sua posizione. La sentenza emessa è motivata in diversi aspetti, alcuni delicati come le intercettazioni o quello della valutazione delle plusvalenze. Valutazione plusvalenze non semplice. Siamo in presenza di valutazioni opinabili e non di mercato come della pasta o del latte. In qualche misura la sentenza giustifica anche questa vicenda - ha raccontato Sandulli -. È una sentenza che dal punto di vista giuridico sta in piedi. La sentenza dice che quelle intercettazioni hanno valore confessorio. A me pare che il tema dalla lealtà è alla base di qualsiasi normativa sportiva. È implicita all’interno del sistema dello sport. Non costituisce novità. Questa sentenza non è diversa dalla prima, si colloca nello stesso filone processuale dell’altra. Si compone di una fase rescindente, di annullamento di quella, e di una rescissorie. L’attenzione che è stata posta sulla slealtà nella seconda è legata a ciò che è stato acquisito attraverso la procura di Torino e a ciò che ad essa ha fornito la Consob. La penalizzazione? Non posso valutare. Posso solo dire che il criterio dell’afflittività è il criterio sulla base del quale hanno già ragionato i giudici con la sentenza depositata nei giorni scorsi. Emerge la possibilità che emergano altri filoni d’indagine e altri giudizi verranno a conoscere di ulteriori fattispecie e di altre posizioni. Leggendo la sentenza questa è l’opinione che se ne può trarre".

Sezione: News / Data: Ven 03 febbraio 2023 alle 13:17
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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