Parla Javier Zanetti e lo fa a margine dell'evento Pirelli che lo ha visto protagonista assieme a Ranocchia, Stankovic ed Hernanes. Il vicepresidente nerazzurro spiega come la dirigenza stia provando a costruirie un'Inter di nuovo in grado di lottare per il vertice, non senza uno sguardo alle avversarie.

A differenza dell’Inter nel 2010, la Juventus ha cambiato molto dopo aver sfiorato il Triplete. 
"Tutti hanno sempre detto che dopo il Triplete avremmo dovuto rivoluzionare la rosa, ma ricordo che la stagione successiva siamo arrivati secondi in campionato, abbiamo vinto Mondiale per Club e Coppa Italia. Stavamo arrivando alla fine di un ciclo, certo, ma è sempre difficile capire quando fare certe mosse. La Juve ha fatto una scelta".

Cambiando appunto molto. 
"I nuovi potranno darle cose diverse, hanno lavorato per rimanere i più forti. Dybala è giovane ma conosce bene il nostro campionato, gli altri hanno esperienza internazionale".

La leadership di Pirlo e Tevez però non si sostituisce facilmente. 
2Il loro carisma mancherà, e se partisse anche Vidal la Juve perderebbe ancora qualcosa. Ma di gente di carattere ne hanno tanta, a partire da Buffon, Chiellini, Marchisio...". 

Crede che la differenza con la Juve sia stata almeno in parte colmata? 
"Speriamo che il gap si sia un po’ ridotto. Ora il nostro obiettivo è tornare in Europa e stiamo facendo ogni sforzo per essere di nuovo competitivi".

Qualcuno si aspetta anche qualcosa di più... 
"Noi però prima dobbiamo costruire un buon gruppo e poi far parlare il campo. I presupposti sono buoni, ma bisogna andare con i piedi per terra. Cerchiamo di partire bene, poi capiremo che squadra siamo".

Quanto è importante Mancini? 
"Moltissimo. Senza dimenticare che tra il 2004 e il 2008 fu lui a forgiare il gruppo che poi con Mourinho vinse anche fuori dall’Italia".

Ha conosciuto i nuovi arrivati all’Inter? 
"Non ancora di persona. Murillo e Miranda li conoscevo da prima, come Kondogbia. Ci daranno tutti una grande mano".

Se il Milan prende anche Ibrahimovic... 
"Avrà messo insieme un attacco molto forte".

Come vede il ritorno di Mihajlovic a Milano, ma sulla panchina rossonera? 
"Lo vedo bene. Sinisa ha grande personalità e questo è fondamentale per allenare un top club. Ha sempre fatto bene, come calciatore e come tecnico".

Non la sorprende vederlo al Milan? 
"No, ormai non ci si stupisce più di nulla".

Da avversario, che ricordo ha di Jovetic? 
"Un giocatore di grande potenza, soprattutto dalla trequarti in avanti. Con un gran tiro, anche da fuori area".

Nell’ultimo mese si è parlato di cambiare il capitano dell’Inter. Cosa ha da dire a Ranocchia, che dodici mesi fa raccolse la sua pesante eredità? 
"Andrea deve solo essere convinto delle proprie qualità, calcistiche e umane. Anche io all’inizio ho passato momenti difficili, ma sono proprio certe esperienze a farti crescere. Soprattutto a livello di personalità". 

In questo aspetto può aiutarlo anche Stankovic? 
"Ovviamente. Deki ha carisma e conosce bene la famiglia Inter". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 22 luglio 2015 alle 08:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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