Inter, che sofferenza. Sembrava tutto fatto per una gestione senza problemi, dopo il quattro a uno segnato da Lautaro Martinez: le doppiette del Toro e di Lukaku avevano messo in ghiaccio i tre punti, poi Conte effettua una doppia sostituzione e i suoi staccano la spina. È facile prendersela con Valentino Lazaro, additandolo per l’errore che porta al 4-2 del Sassuolo. Ma al di là dell’episodio, è tutta la squadra che crolla mentalmente e si fa imbucare da un tarantolato Boga, il cui destro chirurgico insacca Handanovic e regala una speranza inattesa a De Zerbi, condannando Conte a un finale in apnea. Tutto è bene quel che finisce bene, comunque: l’Inter ricomincia a vincere, si porta a casa due prestazioni importanti da parte dei suoi due attaccanti e stacca ancora Atalanta e Napoli, appaiate dietro i nerazzurri. La Juventus è sempre lì, a un punto. Ma la testa è ora al Borussia Dortmund: mercoledì sera a San Siro in palio c’è un pezzo importante della qualificazione agli ottavi.
CHE TORO - Lautaro Martinez è stato il mal di testa di Marlon e, con lui, di tutta la difesa del Sassuolo. Semplicemente, il Toro è un rebus che per i giocatori neroverdi è rimasto insoluto: l’attaccante argentino ha sovrastato fisicamente gli avversari, è stato più rapido e più feroce in ogni contrasto o palla contesa. Ha dato mostra di tutto il suo repertorio, fino alla sostituzione: ha segnato un gol ad alto tasso qualitativo, si è preso due rigori ineccepibili sgusciando fra i difensori, ha guadagnato falli e si è anche creato l’occasione per la tripletta personale - ma il suo tiro finisce largo, di poco, alle spalle di un Consigli battuto. Certo, il sistema difensivo del Sasol ha lasciato campo aperto alle scorribande del Toro e alle ricezioni per Lukaku, ma Lautaro ha dimostrato tutto il suo potenziale e ha dato risposta concreta dopo gli errori sottoposta a Genova: tre partite, quattro gol.
L’AMBIENTAMENTO DI LUKAKU - Si è parlato tantissimo, fin troppo, delle prestazioni di Lukaku in questa pausa per le nazionali. Il belga ha avuto diversi problemi fisici, ma come ricorda Opta è dai tempi di un certo Diego Milito - esattamente dieci anni fa - che un attaccante dell’Inter non segnava quattro gol in trasferta nelle prime otto partite. Fanno cinque in totale, grazie alla prima rete con il Lecce: è dietro solo a Immobile, Zapata e Berardi nella classifica cannonieri. Segnali di forza, tenendo presente le difficoltà legittime nell’ambientarsi in una nuova realtà. L’azione cestista con cui il 9 ha segnato ieri è emblematica di quanto possa sprigionare il suo strapotere fisico: ricezione spalle alla porta, movimento sul piede perno e destro. Il modo in cui lui e Lautaro si dividono i calci di rigore è un altro piccolo spot dell’unità di questa squadra, come quando chiama tutti a raccolta per festeggiare i suoi gol. Al servizio della squadra, con umiltà, una dose di errore preventivabile e la voglia di spaccare il mondo: forse l’affare Lukaku è stato giudicato troppo frettolosamente.
BLACK OUT - Gli ultimi 15’ dell’Inter hanno fatto preoccupare parecchio, Antonio Conte. Che ha continuato a sbracciarsi come per il resto della gara, ma con un’apprensione crescente. Il doppio cambio che ha tolto dai giochi Lautaro e Candreva ha spento l’Inter, che da quel momento è entrata in un’apnea pericolosa e l’uno due con cui il Sassuolo ha cercato di riagguantare la gara ha fatto barcollare vertiginosamente i nerazzurri. Si era promesso “Pazzia no more”, ma qualche rimasuglio rimane. Come contro la Sampdoria, l’Inter barcolla ma alla fine riesce a non crollare grazie ad una compattezza insperata, con Barella che duella su ogni pallone e riaccende la luce. Politano e Lazaro entrano male, ma sono ingiudicabili nel complesso visto che è tutta la squadra a perdere la bussola: sicuramente l’austriaco è quello più additato dai tifosi, per l’errore con cui manda in porta Djuricic e per una sensazione costante di insicurezza dal suo lato, ma anche lui nel finale serra le linee e aiuta i compagni a portare a casa i tre punti. Che vogliono dire 21 in otto partite, secondo posto solitario e un po’ di turnover effettuato in vista del Dortmund. Tutto è pronto per una grande gara a San Siro.
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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