Un autentico esercizio di stile quello mostrato dall'Inter al pubblico dell'Olimpico. Sono stati sufficienti 46 minuti per intascare una vittoria pesante e indiscutibile contro un avversario che, a onor del vero, mancava di molti giocatori preziosi tra infortuni e squalifiche. Al netto delle assenze, però, i nerazzurri hanno letteralmente dominato la scena ben al di là di ogni più rosea previsione, annichilendo tatticamente e tecnicamente i padroni di casa. A tratti pubblico non pagante di una vera e propria esibizione calcistica.
SPECIAL SIMO - Indubbiamente, José Mourinho è stato il grande protagonista di questa partita, la prima volta che ritrova l'Inter dopo oltre 1400 giorni dalla serata indimenticabile di Madrid. I tifosi nerazzurri gli hanno tributato striscione e cori in avvio di ripresa (diciamo che anche il punteggio invitava a essere d'animo puro), inneggiando subito dopo anche a Simone Inzaghi, perché il passato è straordinario, ma anche il presente merita elogi. Se in passato l'unico Special era JM, oggi il nuovo allenatore sta facendo benissimo. Distacco storico probabilmente impareggiabile tra i due, ma le gioie del presente sono più vive di quelle nelle foto ricordo.
CASA OLIMPICO - Le condizioni non eccelse di Lautaro Martinez hanno consigliato Inzaghi a proporre una coppia d'attacco alternativa, sfoderata non molto spesso finora: Joaquin Correa ed Edin Dzeko. Due che Roma e l'Olimpico lo conoscono bene, avendolo calpestato fino allo scorso maggio seppur con due maglie diverse. Entrambi hanno fatto la loro parte, con il bosniaco che, pur emotivamente impegnato più del solito, ha persino messo la firma sulla vittoria dell'Inter (senza esultare). Peccato che el Tucu abbia dovuto abbandonare in anticipo la contesa per un infortunio muscolare, la voglia di onorare il suo derby personale era ancora tanta.
LO SPECCHIO SPECIAL - In tempi in cui si parla di operazioni di mercato a specchio non particolarmente legali a causa di situazioni di emergenza, in piena emergenza anche José Mourinho ha presentato una Roma a specchio contro l'Inter: 3-5-2 con Zaniolo a sostegno di Shomurodov. Un tentativo di sfidare l'avversario faccia a faccia provando a giocarsela calpestando le stesse posizioni. Mossa da scacchi che però non ha pagato dividendi: troppo netto il divario tra gli undici giallorossi e quelli nerazzurri.
NO LOOK ALLA CANDREVA - Minuto 26, Ivan Perisic sullo 0-2 si prende il lusso di un passaggio no look nel traffico della trequarti giallorossa. Una giocata che qualche tifoso ricorderà mostrata un paio di anni fa da Antonio Candreva in una situazione meno impegnativa e forse un po' troppo fine a sé stessa. Al di là della dovuta citazione, è un gesto tecnico che tradisce l'enorme consapevolezza che il croato mostra ormai da settimane e che sta montando anche nella testa dei compagni. Una facilita di esecuzione delle giocate e il divertimento nel tentarle e riuscirci che è l'emblema della crescita dell'Inter inzaghiana.
MAMMA MIA! - Dopo la splendida rete dell'olandese volante Denzel Dumfries, Milan Skriniar è stato pescato dalle telecamere mentre rivolgendosi ad Alessandro Bastoni muoveva la mano nel tipico gesto del 'mamma mia!'. Stupore generato dall'assist strepitoso del difensore mancino che ha tagliato in due la difesa giallorossa. Una prelibatezza tecnica da parte di un centrale che sa impostare e rifinire come pochi al mondo e che partita dopo partita dà l'idea di fare sempre uno step avanti.
IL (GOL) FANTASMA DI ZANIOLO - Era tra i più attesi, anche per le assenze nella sua squadra Nicolò Zaniolo, ex di turno di sfuggita, era chiamato a guidare la sua Roma contro l'Inter. Partita pesante per lui dopo le parole del suo allenatore che qualche giorno fa lo ha invitato a cambiare Paese per giocare. Ieri sera però il giovane di Massa si è ritrovato nella terra di nessuno, circondato da maglie nerazzurre e con poche idee da mettere in pratica per uscire dalla gabbia. Non proprio la serata ideale per riprendersi i panni della stella tanto attesa ormai da troppo tempo. La sua prestazione si può riassumere nel gol messo a segno nella ripresa: sinistro all'incrocio dei pali. Peccato che, pur essendo aggiornato persino dal tabellone dell'Olimpico e annunciato sui social da più testate, quel gol non sia mai esistito. Esterno della rete, bello ma poco produttivo. Una rete fantasma, una prova fantasma.
SPECIAL SIMO - Indubbiamente, José Mourinho è stato il grande protagonista di questa partita, la prima volta che ritrova l'Inter dopo oltre 1400 giorni dalla serata indimenticabile di Madrid. I tifosi nerazzurri gli hanno tributato striscione e cori in avvio di ripresa (diciamo che anche il punteggio invitava a essere d'animo puro), inneggiando subito dopo anche a Simone Inzaghi, perché il passato è straordinario, ma anche il presente merita elogi. Se in passato l'unico Special era JM, oggi il nuovo allenatore sta facendo benissimo. Distacco storico probabilmente impareggiabile tra i due, ma le gioie del presente sono più vive di quelle nelle foto ricordo.
CASA OLIMPICO - Le condizioni non eccelse di Lautaro Martinez hanno consigliato Inzaghi a proporre una coppia d'attacco alternativa, sfoderata non molto spesso finora: Joaquin Correa ed Edin Dzeko. Due che Roma e l'Olimpico lo conoscono bene, avendolo calpestato fino allo scorso maggio seppur con due maglie diverse. Entrambi hanno fatto la loro parte, con il bosniaco che, pur emotivamente impegnato più del solito, ha persino messo la firma sulla vittoria dell'Inter (senza esultare). Peccato che el Tucu abbia dovuto abbandonare in anticipo la contesa per un infortunio muscolare, la voglia di onorare il suo derby personale era ancora tanta.
LO SPECCHIO SPECIAL - In tempi in cui si parla di operazioni di mercato a specchio non particolarmente legali a causa di situazioni di emergenza, in piena emergenza anche José Mourinho ha presentato una Roma a specchio contro l'Inter: 3-5-2 con Zaniolo a sostegno di Shomurodov. Un tentativo di sfidare l'avversario faccia a faccia provando a giocarsela calpestando le stesse posizioni. Mossa da scacchi che però non ha pagato dividendi: troppo netto il divario tra gli undici giallorossi e quelli nerazzurri.
NO LOOK ALLA CANDREVA - Minuto 26, Ivan Perisic sullo 0-2 si prende il lusso di un passaggio no look nel traffico della trequarti giallorossa. Una giocata che qualche tifoso ricorderà mostrata un paio di anni fa da Antonio Candreva in una situazione meno impegnativa e forse un po' troppo fine a sé stessa. Al di là della dovuta citazione, è un gesto tecnico che tradisce l'enorme consapevolezza che il croato mostra ormai da settimane e che sta montando anche nella testa dei compagni. Una facilita di esecuzione delle giocate e il divertimento nel tentarle e riuscirci che è l'emblema della crescita dell'Inter inzaghiana.
MAMMA MIA! - Dopo la splendida rete dell'olandese volante Denzel Dumfries, Milan Skriniar è stato pescato dalle telecamere mentre rivolgendosi ad Alessandro Bastoni muoveva la mano nel tipico gesto del 'mamma mia!'. Stupore generato dall'assist strepitoso del difensore mancino che ha tagliato in due la difesa giallorossa. Una prelibatezza tecnica da parte di un centrale che sa impostare e rifinire come pochi al mondo e che partita dopo partita dà l'idea di fare sempre uno step avanti.
IL (GOL) FANTASMA DI ZANIOLO - Era tra i più attesi, anche per le assenze nella sua squadra Nicolò Zaniolo, ex di turno di sfuggita, era chiamato a guidare la sua Roma contro l'Inter. Partita pesante per lui dopo le parole del suo allenatore che qualche giorno fa lo ha invitato a cambiare Paese per giocare. Ieri sera però il giovane di Massa si è ritrovato nella terra di nessuno, circondato da maglie nerazzurre e con poche idee da mettere in pratica per uscire dalla gabbia. Non proprio la serata ideale per riprendersi i panni della stella tanto attesa ormai da troppo tempo. La sua prestazione si può riassumere nel gol messo a segno nella ripresa: sinistro all'incrocio dei pali. Peccato che, pur essendo aggiornato persino dal tabellone dell'Olimpico e annunciato sui social da più testate, quel gol non sia mai esistito. Esterno della rete, bello ma poco produttivo. Una rete fantasma, una prova fantasma.
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Martedì 10 dic
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