Due minuti sono bastati per perdere una partita e di fatto riaprire il campionato. E’ successo ieri sera a Catania; si è rispolverato così il vecchio detto 'Clamoroso al Cibali'. L’Inter, in due minuti di straordinaria follia, perde la gara; la firma è quella di Sulley Muntari, entrato da un minuto è riuscito nell’impresa di farsi ammonire, commettere fallo di mano in area, farsi espellere e regalare a Mascara e compagni il tiro dal dischetto del 2-1, arrotondato negli ultimi minuti dal 3-1di Martinez, con l’Inter sbilanciata in avanti ed in dieci alla ricerca dell’impresa-pareggio. La squadra paga le in attenzioni difensive troppo spesso, come nel pareggio di Lopez, viene superata da un Catania in palla sia a livello fisico che mentale, e inspiegabilmente si adagia sugli allori di un vantaggio esiguo come l’1-0 di Diego Milito. Una bella mazzata a meno di tre giorni dall’impegno ‘do or die’ col Chelsea a Londra, forse la gara a cui i nerazzurri hanno pensato, più a lungo, in questo periodo; questa non è una supposizione, è una constatazione che si evince dalle gare dei nerazzurri.

Si è toccato il fondo, a livello di punti, ora si può soltanto risalire, nuotando in acque comunque pericolose; Milan e Roma incalzano, con i rossoneri ad un possibile meno uno dai nerazzurri (domani sera l'impegno casalingo contro il Chievo). Si deve solo migliorare per trovare la luce in fondo al tunnel, un tunnel di risultati negativi, in cui l’Inter è entrata lo scorso 10 febbraio con il pareggio di Parma, occasione (fallita) per allungare su Milan e Roma, rispettivamente a meno 8 e meno 9. L’Inter inanella un altro pareggio a Napoli pur giocando alla pari con gli scatenati partenopei; in mezzo ai pareggi con le due genovesi e la sconfitta del Massimino, le due vittorie su Chelsea e Udinese.

Ma qual è la vera Inter? Quella di Milano col Chelsea, o quella dell’ultimo periodo? Di certo una flessione si era avvertita, ma non sino a questo punto. Il campionato entra nella sua fase clou con squadre agguerrite che cercano punti Champions, Uefa e salvezza e l’Inter deve fare di certo attenzione a non perdere il primato tanto meritato sino a gennaio. Lo scudetto è sempre una priorità, molto più probabile di una competizione piena di incognite come la Champions, in cui il fattore fortuna conta molto. Ricominciare è la parola d’ordine, già da martedì a Londra. Mourinho deve lavorare sulla psiche dei suoi uomini, prima del lavoro tecnico tattico, perché certe sconfitte bruciano molto nella testa di giocatori abituati a vincere. L’Inter spera dunque di risollevarsi; la gara col Chelsea, in una maniera o nell’altra, libererà la squadra dalla pressione dell’impegno, a prescindere da come andrà a finire.

In caso di successo la squadra potrebbe ritrovare la sua antica forza e tornare ai giorni di gloria; in caso di sconfitta il campionato, così come la Coppa Italia, avranno la massima priorità. In ogni caso Londra, tappa fondamentale, libererà la mente dei nerazzurri, sia nel bene che nel male. C’è ovviamente da augurarsi il meglio, perché l’Inter, quella rimasta sempre in piedi ed inaffondabile è, era e sempre sarà bella da ammirare, ma bisognerà anche ammirare quella che cade, anche pesantemente, perché presto si rialzerà. Infatti la forza dei forti sta proprio in questo; esserlo ancora di più dopo le sconfitte più brucianti.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 13 marzo 2010 alle 20:36 / Fonte: FcInterNews.it
Autore: Alberto Casavecchia
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