Quasi inaspettate, il giorno dopo Inter-Roma, arrivano le verità sul mercato di Marco Branca, intervistato in esclusiva da Sky. Si parte dal mancato arrivo di giocatori come Lavezzi e Lucas: "Siamo partiti in anticipo, poi ci siamo resi conto prima che certi cambiamenti non si incastravano. Non capisco quelli che mi criticano per le cessioni di Julio Cesar e Maicon, che tra l’altro io avevo preso. Sono cose che a un certo punto della storia del club bisogna fare, anche per il calciatore stesso.

Per quanto riguarda i mancati acquisti gli attimi del momento non consentivano di prendere certe decisioni in una fase senza copertura economica anche perché nessuno in Italia può essere competitivo con i prezzi decisi da quattro-cinque club nel mondo".

Branca ha poi commentato gli obiettivi dell'Inter: "C'è la condanna di dover essere sempre nelle prime posizioni, per essere generale sull'Inter. L'intento è combattere per essere primi, con mentalità. Questo è l'intento. Poi c'è il verdetto del campo che deve dire la sua".

Poi, sull'operazione Pazzini-Cassano: "Credo di aver detto una cosa simile a quella di Moratti, perché sono dell'idea che quando si prendono delle decisioni si può commentare il giorno dopo. Poi bisogna essere convinti di quel che si fa. Siamo stati convinti tecnicamente noi e il Milan, poi deve finire lì", conclude Branca.

Il d.t. ha quindi discusso anche degli addii dei giovani Balotelli e Destro: "Mario è andato via con la vittoria del Triplete, e già lì dovevamo iniziare un discorso economico. Se il mercato in quel dato momento offre solo quella possibilità di monetizare, devi fare piccoli sacrifici. Lo stesso per Destro, ceduto per emergenza difensiva: avevamo necessità di fare investimento su un giovane italiano forte, per il futuro, e allora per prendere Ranocchia abbiamo dovuto sacrificare Destro. Dinamiche molto sempici".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 03 settembre 2012 alle 17:26
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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