Che fosse una trasferta delicatissima non è un mistero. Che si tratti di una vittoria fondamentale, è indiscutibile. Il successo del Lille Metropole è una boccata d'aria pulita per l'Inter, che almeno oltre i confini nazionali riesce a raccogliere quanto seminato, senza cali di concentrazione o inaccettabili ingenuità. Considerato lo stato psico-fisico con cui la squadra di Ranieri si è presentata in Francia, aver portato a Milano 3 punti è un grande risultato perché vale il primato di un girone iniziato con una sconfitta interna. Non male, considerando che a questa hanno fatto seguito due trionfi a domicilio.

UN GOL DA... CHAMPIONS - Come a Catania, l'Inter ha disputato un primo tempo ad alto livello, concedendo il minimo indispensabile ai francesi e colpendoli al momento giusto al termine di un'azione da applausi, frutto del talento dei singoli più che degli schemi d'attaccco provati in allenamento. Nella giocata architettata da Sneijder, sviluppata da Zarate e conclusa da Pazzini c'è tutto: creatività, tecnica, velocità e potenza. Un gol che l'Uefa potrebbe tranquillamente riproporre in uno dei suoi spot della Champions League.

SOLIDITA' E CONCENTRAZIONE - Così come al Massimino, però, nella ripresa la squadra ha sofferto l'aumento della pressione transalpina, sempre più asfissiante anche se mai realmente pericolosa. Stavolta però non c'è stato alcun crollo psicologico né fisico e il gruppo ha retto bene. Merito anche dei cambi operati da Ranieri, che ha chiuso ulteriormente la saracinesca non appena compreso che la benzina per offendere era ormai terminata. Il cambio Obi-Zarate, inizialmente sorprendente (Maurito stava facendo bene anche se negli ultimi minuti si era un po' eclissato), ha pagato dando maggiore solidità al centrocampo e avanzando di qualche metro il pressing sui portatori di palla di casa.

RIENTRI GRADITI - Nella vittoria di Lille, spiccano le prestazioni dei rientranti Julio Cesar, Thiago Motta, Chivu e Sneijder che, chi più chi meno, ha dato un contributo significativo al successo. L'olandese ha messo lo zampino nella rete decisiva, il brasiliano, posizionato davanti alla difesa, ha dettato bene i ritmi e si è sempre fatto trovare al suo posto 'costringendo' gli avversari a cercare le fasce. Il romeno, finalmente riproposto da centrale, si è disimpegnato alla grande contro il veloce Sow, confermando di essere a suo agio lontano dalla corsia. Infine Julio Cesar, autore di interventi difficili ma soprattutto portatore sano del virus della sicurezza che ha contagiato anche i compagni, aiutandoli a concludere per la prima volta in stagione una partita senza subire reti.

ORA TESTA AL CAMPIONATO - Tanta sofferenza, dunque, nella ripresa, ma la concentrazione ha accompagnato tutti i nerazzurri fino al 94'. È questa la chiave della vittoria su un campo dove la sconfitta, negli ultimi tempi, non è certo di casa. Ottenuti i 3 punti, adesso l'obiettivo è recuperare energie in vista della gara di domenica contro un Chievo in forma, nella speranza che i passi avanti constatati a Lille trovino conferma anche entro i confini nazionali, dove il piatto piange in maniera assoluta. Le prime perplessità riguardano Sneijder, uscito un po' malconcio a metà ripresa, mentre in difesa il recupero di Chivu e la disponibilità di Coprdoba permettono di attendere senza troppa ansia la guarigione di Samuel e Ranocchia. La mediana, con il rientro di Thiago Motta e la fine della squalifica di Obi, acquisisce forze fresche mentre per quanto concerne l'attacco le notizie sono confortanti, grazie a Zarate e Pazzini. Il Pazzo, poi, è un talismano: quando segna, l'Inter vince.


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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 19 ottobre 2011 alle 09:02
Autore: Fabio Costantino
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