Presente al memorial organizzato quest'oggi in memoria di Mauro Bellugi, Beppe Bergomi ricorda l'ex difensore nerazzurro spiegando in quale giocatore dell'Inter attuale rivede le sue caratteristiche: "Oggi Bellugi sarebbe il difensore ideale, perché sapeva marcare e sapeva giocare. Oggi ci vedo nell'Inter attuale c'è un ragazzo giovane come Alessandro Bastoni che è il prototipo ideale del difensore, di come va interpretato il ruolo in questo momento".

Parlando dell'Inter attuale, che idea si è fatto dell'arrivo di Simone Inzaghi?
"Lo conosco bene, quando allenavo l'Atalanta lui era nelle giovanili della Lazio e quando andavo a commentare ci si confrontava. Si vedeva la voglia di fare l'allenatore. Penso sia un segno di continuità andare a prendere uno come lui, poi dobbiamo capire come andrà il mercato però penso sia il profilo giusto per dare continuità a questa squadra".

Sei sorpreso dall'addio di Antonio Conte?
"No, perché conosco Antonio e la sua ambizione. E per me non ha deciso all'ultimo momento, è una situazione che si portava dietro da tempo. Ricordiamo che non era scontata la vittoria dello Scudetto, il percorso è stato lungo e faticoso. Lui forse già da allora aveva maturato quest'idea, ma è quello che penso io da esterno".

La perdita di Hakimi è tanto?
"Ci sono giocatori forti ma ci sono anche giocatori decisivi. Se giochi 3-5-2 rimanendo basso, la catena di destra è quella che funzionava meglio. Hakimi ribaltava il campo, la sua velocità e i suoi assist sono difficili da trovare. Penso che Inzaghi abbia chiesto giocatori di gamba perché in questo schema il quinto è fondamentale".

Chi è il giocatore della Lazio che sarebbe adatto all'Inter?
"Milinkovic-Savic. A me piacciono i giocatori fisici, lui poi fa gol di testa e su punizione. Cambiando ambiente poi troverebbe nuovi stimoli per far bene, per me è il giocatore più importante da portare all'Inter".

Su Barella e Bastoni e l'avventura agli Europei.
"La squadra è forte. Barella è stato premiato da tutti, è un giocatore di livello mondiale. Bastoni credo che forse inizialmente non troverà spazio ma è utile al gruppo. I centrali poi sono sempre a rischio ammonizione, quindi l'opportunità arriva. Lui è pronto per giocare in Nazionale".

Cosa penseresti se fossi nella testa di Sensi?
"E' difficile, è un ragazzo che non riesce a guarire ed avere continuità di prestazione e allenamento. Si fanno male in 10 dici che c'è un problema di preparazione, invece il problema è suo e deve risolverlo. Dispiace perché a me piace, fa girare bene la squadra e sa fare tutti i ruoli a centrocampo".

Col cambio allenatore l'Inter è ancora favorita per lo Scudetto?
"Quando una squadra vince lo Scudetto parte coi favori. Ma in passato vedevo che chi vinceva lo Scudetto inseriva qualcosa, cambiare un giocatore che funziona è già una cosa importante. Vedremo come finirà, l'importante è che tutti i giocatori diano la massima disponibilità come hanno fatto quest'anno".

Inter di Inzaghi contro la Roma di Mourinho.
"Sono felice del suo ritorno, un personaggio come lui fa bene al calcio. Poi non sono i tecnici ad invecchiare, ma il calcio a cambiare. Gli allenatori si possono creare uno staff enorme, Inzaghi ha sette persone con sé. Se José comunica e allena bene e si sceglie i collaboratori giusti, vedremo delle belle sfide. Poi ha un'opportunità rispetto ad altri allenatori: se centra i primi quattro posti ha fatto tanto".

Da quando Conte ha dato fiducia ad Eriksen è arrivata la svolta Scudetto.
"Più che altro tutto è iniziato dopo il Sassuolo, quando ha tolto il trequartista e abbassato il baricentro. Eriksen per me è andato meglio nella fase di non possesso, per me ha capito che nel calcio di due fasi. Ha capito i meccanismi del gruppo e nel finale di stagione ha deciso".

VIDEO - Bergomi: "Inzaghi un segno di continuità"
Sezione: Focus / Data: Ven 04 giugno 2021 alle 20:39
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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