C'è tanta Inter nella chiacchierata di Paolo Bonolis con Radio Nerazzurra. Il noto conduttore televisivo di fede nerazzurra comincia il suo lungo intervento da Inter-Viktoria Plzen: "Ho visto una bella squadra, considerando che quelli non fossero fenomeni, ma giocando a calcio non si sa mai. Abbiamo visto squadre di rango nettamente inferiore sulla carta ma per le quali abbiamo dovuto guardare le streghe. Contro il Viktoria c’è stato un bel pressing coordinato e delle ripartenze. Se godo di più per la qualificazione dell’Inter o per l’eliminazione del Barcellona? È un po’ come la combo dal McDonald’s, come la patatine e il cheeseburger".

INTER QUINTA IN CAMPIONATO E CON UN POSTO TRA LE PRIME QUATTRO IN CHAMPIONS: FIRMERESTI? - "No, perché? Bisogna giocarsele con tutti, l’obiettivo deve essere portare a casa il massimo possibile. Perché in Champions dovremmo essere tra le prime quattro? Potremmo essere anche tra le prime due. In campionato perché non dovremmo essere tra le prime quattro? E perché non giocarsela per essere primi? Uno se la gioca, una società come l’Inter ha il dovere di giocarsela. No, non firmare per niente".

CHI FA PIÙ PAURA AGLI OTTAVI? - "L’Inter ha giocato sicuramente bene questa parte della coppa, quando si tornerà dopo i Mondiali bisognerà capire come sono i giocatori sia dell’una che dell’altra squadra. Il Manchester City ha quasi tutti che vanno al Mondiale, ad esempio. Quando giochi in tornei così è anche un terno al lotto… spero di avere un po’ più di fortuna rispetto alle ultime due edizioni dove siamo andati a pescare la crème della crème. Certamente te la devi giocare con tutti, sulla carta ci sono un paio di squadre che sono superiori. Poi però in campo le cose non vanno sole solo come sono sulla carta, altrimenti sarebbe inutile a fare i tornei. L’Inter ha un’ottima rosa, sicuramente secondo me migliorabile sotto un paio di aspetti: con delle finanze o con l’intelligenza di mercato che hanno dimostrato Ausilio, Marotta e Baccin si potrebbe trovare un giocatore anche in grado di saltare l’uomo, il classico trequartista che dietro gli attaccanti non segue solo i meccanismi ormai collaudati dell’Inter e già conosciuti dagli avversari. Serve uno capace di far saltare gli schemi, magari potrebbe tornare utile un esterno offensivo: noi abbiamo tutti i difensori che attaccano e non abbiamo attaccanti che difendono, c’è una bella differenza. Dimarco sta facendo un campionato e una Champions eccezionale, Dumfries lo metterei un po’ lavorare sulla qualità del tocco e sull’opportunità tattica del passaggio perché è una grande forza fisica ma a volte fa qualche cazzatella al momento di dover dare finalizzazione: spesso banalizza il tutto ed è un peccato. Ci sono cose che si possono migliorare, però un attaccante esterno e un buon fantasista proverei a metterlo lì in rosa. Poi non so cosa gli sia preso la Correa, francamente: leggo che ha fatto un assist. E meno male che ha fatto un assist. È in una fase strana, ha difficoltà a passare il pallone anche se ha dei piedi molto buoni e un buon allungo, ma sembra poi che tutte queste cose non riesca a metterle in pratica. È costato tanto, boh chi lo sa. Il mister ci ha creduto e ora forse grazie a lui avrà la possibilità di risorgere, che ve devo dí".

SU INZAGHI E LA RINASCITA - "Generalmente una squadra è per definizione una mente alveare. Ragionano tutti allo stesso modo e sragionano tutti allo stesso modo. Evidentemente hanno trovato una simbiosi ad un certo punto: che sia stato merito di Inzaghi o del magazziniere non te lo so dire. Però sono cambiate diverse cose, c’è una nuova fluidità, c’è una volontà di sorreggersi l’un l’altro. Probabilmente non sono partiti con il piede giusto: anche le vicende societarie possono aver inciso sulla mente di alcuni, forse anche gli impegni che comunque tra il periodo del covid e tutto il resto sono stati serratissimi. Poi non capisco perché il mercato debba terminare quando il campionato è già iniziato. Sono tante voci che possono poi diventare conflittuali nella testa di un giocatore, così come di un’intera squadra, senza dimenticare che molti di loro sono dei ragazzini. Ci sono cose che nella vita incidono non poco: tante volte può capitare che circostanze della vita a noi ignote incidano fortemente sul meccanismo che deve essere messo in pratica".

SU DYBALA - "Per quanto abbia una sua congenita fragilità è un giocatore meraviglioso. Con Dybala in luogo di Correa probabilmente ci saremmo divertiti molto di più, per ora Dybala sta da un’altra parte e Correa ce l’abbiamo noi: potrebbe migliorare".

SULLE PAROLE DI ZHANG SULLA CESSIONE - "Se l’ha detto (che non vuole vendere, ndr) non posso che crederci. Che ne so io. Io credo che sia quello che vuole fare, tutta la famiglia Zhang ha investito tanto nell’Inter però ha incrociato un periodo esausto: la politica economica cinese che impedisce investimenti all’estero in determinati settori, la pandemia. Sono state tante cose che si sono presentate in un unico momento creando una specie di turbine negativo. Suning non ho avuto in Cina il sostegno del presidente, non è una gestione facile".

Sezione: Focus / Data: Ven 28 ottobre 2022 alle 16:15
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print